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simbolismo trinitario di Gioacchino da Fiore |
Volevo
partire dalla prima orazione che in questo solennità racchiude in sintesi le
letture appena proclamate:
Ti glorifichi, o Dio, la tua Chiesa,
contemplando il mistero della tua sapienza
con la quale hai creato e ordinato il mondo;
tu che nel Figlio ci hai riconciliati
e nello Spirito ci hai santificati,
fa' che, nella pazienza e nella speranza,
possiamo giungere alla piena conoscenza di te
che sei amore, verità e vita.
La
Chiesa, noi, glorifica Dio uno e trino, che rivela la gloria della sua sapienza
nella creazione e nell’ordine delle cose create.
La
Chiesa contempla la sapienza, cioè l’armonia, la bellezza, l’ordine della
creazione, del creato e delle creature.
Siamo
richiamati a contemplare, ha riempire i nostri occhi di tutto ciò.
Se
penso ai giorni trascorsi in pellegrinaggio in Sardegna, ma anche in questi
giorni, trascorsi, all’Oratorio estivo appare un ordine della sapienza che
l’uomo è capace di compiere e vivere, perché noi siamo fatti ad immagine e
somiglianza del divino che oggi celebriamo nel suo mistero trinitario.
Noi
siamo chiamati a contemplare, ma anche a custodire e realizzare l’ordine
sapiente di Dio.
In
tutto questo ci vuole la pazienza e la speranza: è lo sguardo di Dio su di noi,
frutto di quell’essere riconciliati nel Figlio e santificati nello Spirito.
Quindi
un cammino fatto da due passi: pazienza e speranza.
Pazienza
per le fatiche e i fallimenti, ma speranza perché raggiungeremo la pienezza
nella conoscenza di Dio che è amore, verità e vita.
La
festa della Santissima Trinità ci richiama alla relazione, ad una fede fatta da
relazioni, quelle intra divine, tra Padre, Figlio, Spirito, e quelle con noi e
ciascuno di noi: ecclesiali e personali.
Quali
relazione ho con sentire della Chiesa? Quali conoscenza ho della Chiesa e della
mia fede? Quali relazioni costruisco nella fede, con pazienza e speranza?
Il
nostro Dio si è rivelato a noi nel suo Figlio, mostrandoci il Padre e invocando
per noi il dono della promessa del Padre, lo Spirito.
Come
oggi mostrare Dio?
Scrive
il Santo Padre Francesco:
La nostra appartenenza filiale a Dio non
è mai un atto individuale ma sempre ecclesiale: dalla comunione con Dio, Padre
e Figlio e Spirito Santo, nasce una vita nuova insieme a tanti altri fratelli e
sorelle. E questa vita divina non è un prodotto da vendere – noi non facciamo
proselitismo – ma una ricchezza da donare, da comunicare, da annunciare: ecco
il senso della missione.
Donare, comunicare e annunciare tre parole che possono oggi rivelare Dio attraverso
ciascuno di noi. Amen.