Nell’Angelus del 26 dicembre 2008, papa Benedetto XVI, diceva: “L’odierna festa di Santo Stefano, il primo martire della Chiesa, si colloca nella luce spirituale del Natale di Cristo. Stefano, … insieme con altri sei fu ordinato diacono nella prima Comunità di Gerusalemme e, a motivo della sua predicazione ardente e coraggiosa, fu arrestato e lapidato”.
Chi è un diacono?
Il diaconato è il primo grado del Sacramento dell'Ordine, ed è finalizzato all'aiuto e al servizio dei due gradi di partecipazione ministeriale al sacerdozio di Cristo: l'Episcopato e il presbiterato[o sacerdozio]. In questo caso è detto diaconato transeunte, cioè transitorio, di passaggio.
E si comprende dalla festa odierna che i diaconi sono una presenza antica, dagli inizi della Chiesa.
Nell’anno liturgico esistono altri Santi Diaconi, oltre a S. Stefano:
San Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma (III secolo)
San Vincenzo, diacono e martire della Chiesa di Saragozza (III-IV)
Sant'Efrem siro, dottore della Chiesa (IV secolo)
Sant’Arialdo, diacono e martire della Chiesa di Milano (XI secolo)
San Francesco d’Assisi, diacono della Chiesa di Assisi (XIII secolo)
Il Concilio Vaticano II ha rivalutato l'importanza del ministero diaconale per la vita della Chiesa come ruolo specifico in sé medesimo, sicché accanto al diaconato transeunte finora comunemente preso in considerazione, che riguarda la tappa obbligatoria per essere ordinati presbiteri, si è riscoperto il valore del diaconato permanente che consacra il battezzato a vita nel ruolo di servizio ministeriale e può essere conferito anche a coloro che hanno già contratto matrimonio.
La pagina del Vangelo di Matteo, ci fà fare memoria che Stefano, non è solo diacono ma è anche martire: “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome”
Il martirio all’inizio della Chiesa, è la prima forma di testimonianza. Infatti il termine martire significa proprio testimone.
Ma la vicenda del primo martire Stefano, racchiude in se tutti i valori della vera testimonianza cristiana.
I sette primi diaconi erano stati costituiti per dare uno spazio privilegiato alla carità. Ricorda infatti il libro degli Atti che furono scelti “per servire alle mense”. Già in epoca apostolica c’è un attenzione specifica al povero, che in quel contesto sociale e storico aveva il volto delle vedove.
Ma poi tutta la vicenda di S. Stefano ci è di monito e ci richiama ai valori evangelici primari, che sono la grande e vera testimonianza che deve porre in atto un cristiano.
Così infatti ci ricordava papa Benedetto:
“Cari fratelli e sorelle, in santo Stefano vediamo realizzarsi i primi frutti della salvezza che il Natale di Cristo ha recato all’umanità: la vittoria della vita sulla morte, dell’amore sull’odio, della luce della verità sulle tenebre della menzogna. Lodiamo Dio perché questa vittoria permette anche oggi a tanti cristiani di non rispondere al male con il male, ma con la forza della verità e dell’amore. La Vergine Maria , Regina dei Martiri, ottenga a tutti i credenti di seguire con coraggio questa stessa via”.
Amen.