mercoledì 28 novembre 2018

Regina, santa?






PREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE
composta da S.E. Mons. Louis Boffet
 
Seguendo Gesù Cristo
Amico e Servitore dei poveri,
Ella non ha cessato di crescere
in carità e in santità.
Noi ti domandiamo di coronare
i Suoi meriti
nella gloria del Tuo cielo.
E Tu, Serva di Dio,
intercedi per noi.
Veglia sui nostri figli
e sulle nostre Patrie.
Ottienici, sul Tuo esempio,
la generosità nella prova
e la prontezza nel servizio per gli altri:
vera espressione della carità di Cristo.
E Tu, che hai vissuto intensamente
la lacerazione tra i cristiani,
pacifica gli spiriti,
placa i rancori
e che la Pace infine rifiorisca.
Signore, noi Te lo chiediamo
per Gesù Cristo
che regna nei secoli dei secoli.
Amen.

SANT’EUMENIO DI GORTINA



 
Dal Martirologio Romano alla data del 18 settembre: A Górtina nell'isola di Creta, sant'Eumenio, vescovo.

È il santo patrono della città di Ficulle. Ciò in memoria del fatto che, secondo antiche leggende medioevali, il santo protesse la città da attacchi nemici in un momento di estrema difficoltà per i Ficullesi. Era appunto il giorno 18 settembre e gli abitanti del borgo medioevale decisero di considerarlo santo protettore della città.

La storia poco documentata di questo Vescovo “lontano” si intrecciò con quella di Ficulle proprio nel tardo Medio Evo, grazie ad un evento miracoloso che salvò Ficulle e la sua popolazione da un lungo ed estenuante assedio: nella notte tra il 17 e il 18 settembre centinaia di fiaccole misteriose comparvero sulle mura del paese facendo desistere i nemici che, spaventati, le ritennero soldati di guardia al castello.

Quando tutto sembrava perduto, un patronus, un protettore, intervenne per rispondere alle preghiere di invocazione e di aiuto che la popolazione ficullese, esausta ed affamata dall’assedio nemico, rivolgeva a Dio nella speranza di protezione, conforto e salvezza.

I ficullesi di allora, grati per il miracolo ricevuto, la mattina seguente vollero ringraziare il loro protettore cercandolo tra i Santi festeggiati il 18 settembre: lo individuarono nel Vescovo Eumenio, appellato con il titolo di Taumaturgo, cioè capace di miracoli, e citato come Fiaccola luminosa di dottrina. Questi suoi epiteti non potevano lasciare dubbi.

 Per le preghiere di Sant’Eumenio, Signore Gesù Cristo, Dio nostro, abbi misericordia di noi. Amen!
 
 


martedì 27 novembre 2018

beato Ercolano, discepolo di Cristo, patrono di Pieve Fosciana di Castelnuovo

 


Nacque a Piegaro (Perugia) intorno al 1380. Nel 1430 stava predicando la Quaresima nel duomo di Lucca, allorché i fiorentini assalirono la città. Ercolano fece di tutto per soccorrere gli assediati privi di viveri, e sembra riuscisse a far introdurre nella cerchia urbana grano e animali da carne per mezzo di una sortita nelle campagne. Per meglio animare il popolo alla resistenza, predisse l’imminente ritiro delle truppe assalitrici. Come segno di gratitudine gli Anziani della repubblica di Lucca gli diedero il convento di Pozzuolo vicino alla città. È dell’anno successivo una sua predicazione a Perugia, che suscitò intensa commozione. A Firenze il 23 agosto 1434 ottenne da Eugenio IV una bolla che gli permetteva di fondare altri due conventi dell’Osservanza nella Lucchesia: a Barga e a Pieve Fosciana presso Castelnuovo di Garfagnana. Il confratello Alberto da Sarteano, legato papale, lo volle con sé nella missione d’Oriente del 1435-1437. Tornato in patria, fu superiore degli Osservanti nel territorio lucchese. Morì nel convento di Pieve Fosciana di Castelnuovo nel 1451, subito dopo il mese di maggio; in quel mese fu infatti a Viterbo a predicare. Sepolto in luogo umido, il suo corpo, riesumato illeso dopo cinque anni, fu trasportato nella chiesa della Pieve, dove ancora si venera.
 
video d'epoca sulla festa del Beato
 
Orazione
Dio grande e misericordioso, che hai affidato al beato Ercolano da Piegaro la missione di annunziare alle genti le inesauribili ricchezze di Cristo, per sua intercessione concedi anche a noi di crescere nella tua conoscenza e di camminare alla tua presenza nello spirito del Vangelo, portando frutti di opere buone. Per il nostro Signore.
 

lunedì 26 novembre 2018

Mater misericòrdiae!



Salve, Regìna, Mater misericòrdiae, vita, dulcèdo et spes nostra, salve. Ad te clamàmus, èxsules filii Evae. Ad te suspiràmus gemèntes et flentes in hac lacrimàrum valle. Eia ergo, advocàta nostra, illos tuos misericòrdes òculos ad nos convèrte. Et Iesum, benedìctum fructum ventris tui, nobis, post hoc exsìlium, ostènde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Marìa!
 
 
Canto Salve Regina nella Basilica di San Sisto
Suore domenicane missionarie di San Sisto
 

domenica 25 novembre 2018

La principessa clarissa


I Sanseverino sono una delle più illustri casate storiche italiane, la prima delle sette grandi Case del Regno di Napoli, con un ramo della famiglia che ottenne feudi anche nella Valle Padana a partire dal XV secolo. Nel suo complesso la famiglia arrivò a dominare su più di 300 feudi, 40 contee, 9 marchesati, 12 ducati e 10 principati distribuiti soprattutto tra Calabria, Campania, Basilicata e Puglia. Fra i suoi membri si annoverano cardinali, viceré, marescialli e condottieri. Di questa storica famiglia sussiste il solo ramo dei Baroni di Marcellinara.

Maria Teresa Sanseverino, Suor Mariangela del Crocifisso, nasce il 15 marzo 1707 da Giuseppe Sanseverino, Principe di Bisignano, e da Stefania Pignatelli d’Aragona. Fu tenuta a battesimo da S. Angelo d’Acri.



Nel 1716, a 19 anni, secondo altra fonte a 16 anni, entra tra cappuccine del convento delle Cappuccinelle di Acri, sotto la guida del Santo cappuccino d’Acri.

Suor Mariangela fu modello di umiltà, di penitenza e di tutte le virtù cristiane. La fama della sua santità la accompagno in vita e in morte. Morì in Acri il 3 ottobre 1764.

Nel 1810 il monastero venne soppresso diventando una casa municipale, così che la comunità delle suore venne trasferito nel Monastero delle Clarisse di Cosenza.

Nel 1826 la Famiglia Sanseverino tentò di reclamare il monastero al comune di Acri, non ottenendo alcun risultato.

Solo nel 1947, la famiglia Feraudo di Acri, donò alla chiesa una tela raffigurante Suor Mariangela, che si trova oggi, nella Basilica di Sant’Angelo.

Chiesa di S. Chiara in Acri (CS)
 
Di quel che fu il monastero, resta soltanto la chiesa, dove trovò sepoltura alla sua morte, la figlia del Principe.

"Nella roccia che è il Beato (Santo dal 2017, ndr) Angelo è nata una violetta che è suor Mariangela, sua figlia di battesimo che alle iniziali resistenze alla consacrazione trasformò la sua vita in preghiera e penitenza".

domenica 11 novembre 2018

Sant'Alice, prega per noi!



ALICE|ADELAIDE

Deriva dal francese antico Aliz o Aalis, forma tronca di Adelais, a sua volta un diminutivo di Adelaide (che significa "di nobile stirpe", "nobile").

In alcuni casi viene ricondotto invece al greco ἁλυκή (halykḗ) da ἁλυκός (halykós), ovvero "[di acqua] salata, marina", "del mare.

Divenne molto comune in Francia nel XII secolo, ed è successivamente diventato ancora più celebre grazie all'Alice dei libri di Lewis Carroll e del film Disney da essi tratto.

In Inghilterra venne importato dai Normanni, e il suo uso aumentò considerevolmente dopo che la regina Vittoria lo diede a sua figlia, Alice di Sassonia-Coburgo-Gotha.

La forma latina Alicia, inizialmente usata solo nei testi latini, cominciò a divenire di uso comune dal XVIII secolo.

Secondo l'ISTAT, Alice è uno dei dieci nomi più attribuiti alle nuove nate in Italia dal 2000 al 2016.

 


9 gennaio, beata Alix Le Clerc (o Alessia, o Alice), cofondatrice delle Canonichesse di Sant'Agostino della Congregazione di Nostra Signora

5 febbraio, sant'Adelaide (o Alice), badessa del monastero di Vilich, presso Colonia

11 novembre, beata Alice Kotowska, professa della Congregazione delle Suore della Resurrezione, martire della persecuzione in Polonia

16 dicembre, Sant' Adelaide, sposa, madre, nonna e Regina d’Italia e Imperatrice del Sacro Romano Impero
 

BEATA ALIX LE CLERC

Alix (Alessia o Alice) Le Clerc, in religione madre Maria Teresa di Gesù (Remiremont, 2 febbraio 1576 – Nancy, 9 gennaio 1622), è stata una religiosa francese, fondatrice delle Canonichesse di Sant'Agostino della Congregazione di Nostra Signora. È stata proclamata beata da papa Pio XII nel 1947.

Appartenente a un'agiata famiglia borghese della Lorena, condusse in giovinezza una vita mondana. Verso i vent'anni si stabilì a Hymont, dove conobbe in canonico Pietro Fourier, parroco di Mattaincourt, che divenne il suo direttore spirituale.

Emise il voto di castità e avviò un'opera per l'educazione delle fanciulle: nel giugno del 1596 aprì una scuola a Poussay e nella notte di Natale del 1597, insieme con quattro compagne, diede inizio a una nuova congregazione di religiose insegnanti. Le suore della congregazione aumentarono rapidamente di numero e poterono aprire scuole in tutta la Lorena e anche fuori (Verdun, Chalon).

La Santa Sede approvò l'istituto nel 1615; la prima professione ebbe luogo il 2 dicembre 1618.

Alix Le Clerc fu eletta superiora generale a vita, ma rinunciò alla carica prima di morire per spegnersi come semplice monaca presso la casa di Nancy.

Il processo diocesano per la beatificazione di Alix Le Clerc fu aperto a Saint-Dié-des-Vosges il 3 dicembre 1885 e proseguì a Nancy. La causa di beatificazione fu introdotta il 21 febbraio 1899. Fu proclamata beata da papa Pio XII il 4 maggio 1947.

Il suo elogio si legge nel Martirologio Romano al 9 gennaio.

A Nancy in Francia, beata Maria Teresa di Gesù (Alessia) Le Clerc, vergine, che creò insieme a san Pietro Fourier la Congregazione delle Canoniche regolari di Nostra Signora, sotto la regola di sant’Agostino, per l’educazione della gioventù femminile.

I suoi resti, scomparsi durante la rivoluzione francese, furono ritrovati nel 1950 e, riconosciuti autentici dalla Congregazione dei riti, furono traslati nella cappella del monastero di Nancy.

La sua immagine ci è giunta attraverso un ritratto postumo fatto realizzare dai duchi di Lorena; è ritratta anche in incisioni di Weyen, Van Lochom e Nicole e in una medaglia di Cornelis Galle.
 

B. ALICE KOTOWSKA

La beata Alice (al battesimo Maria Jadwiga Kotowska), professa della Congregazione delle Suore della Resurrezione di Nostro Signore Gesu' Cristo, nacque a Varsavia, Polonia, il 20 novembre 1899 e morì a Piasnica presso Wejherowo l'11 novembre 1939. Fu beatificata da Giovanni Paolo II a Varsavia (Polonia) il 13 giugno 1999 con altri 107 martiri polacchi.

Il Martirologio Romano la celebra l’11 novembre:

Nella cittadina di Laski Piasnica presso la città di Wejherowo in Polonia, beata Alicia Kotowska, vergine della Congregazione delle Suore della Risurrezione del Signore e martire, che durante la guerra morì fucilata per avere strenuamente difeso la sua fede in Cristo.

 
S. ADELAIDE DI VILICH

Adelaide, nota anche come Alice (Geldern, 960 circa – Colonia, 5 febbraio 1015), è stata una badessa e santa tedesca, venerata dalla Chiesa cattolica.

Studiò a Colonia, al monastero di Sant'Orsola; alla morte del fratello, i genitori destinarono una parte dell'eredità di questo alla costruzione del monastero di Vilich (vicino a Bonn) in cui Alice sarebbe dovuta diventare prima badessa. Così avvenne e, per le sue doti, Alice fu nominata, intorno all'anno mille, badessa anche del monastero di Santa Maria a Colonia di cui era stata badessa, fino alla morte, la sorella Bertranda. Nel 994 aveva adottato per il primo monastero la regola di San Benedetto. Dopo la morte avvenuta nel 1015, fu sepolta a Vilich e iniziò a diffondersi il culto, essendole stati attribuiti numerosi miracoli ed essendo nota le sue opere di carità per i poveri.

Il 27 gennaio 1966 papa Paolo VI ne riconobbe il culto. Il Martirologio romano ne celebra la memoria il 5 febbraio:

A Colonia in Lotaringia, oggi in Germania, sant’Adelaide, prima badessa del monastero di Vilich, in cui introdusse la regola di san Benedetto, e poi del monastero di Santa Maria di Colonia, dove morì.


S. ADELAIDE IMPERATRICE

Nata nel 931 da Rodolfo, re di Borgogna, e da Berta, figlia di Burcardo, duca di Svevia, Adelaide all'età di sei anni rimane orfana di padre e nel 947 sposa Lotario, re d'Italia. Rimasta vedova dopo soli tre anni di matrimonio, viene perseguitata e messa in prigione da Berengario II del Friuli, che si era impadronito del regno d'Italia, essendosi lei rifiutata di sposarne il figlio. Liberata da Ottone I, lo sposerà e ne avrà tre figli, tra cui il futuro Ottone II. Nel 962 papa Giovanni XII la incorona unitamente a suo marito Ottone I. Dopo la morte di questi esercita la tutela del minorenne Ottone III, suo nipote, reggendo l'impero. Attenta agli ultimi e agli indigenti, Adelaide è in stretti rapporti con il movimento di riforma di Cluny, specialmente con gli abati Maiolo e Odilone, il quale ne compone la «Vita». Costruisce chiese e monasteri, beneficando particolarmente i cenobi di Peterlingen, San Salvatore di Pavia e Selz. In quest'ultimo monastero benedettino, da lei fondato presso Strasburgo, Adelaide si ritira fino alla morte nel 999. Presto venerata come santa in Alsazia, viene canonizzata da Urbano II nel 1097.  (Avvenire)

Il Martirologio Romano, la ricorda il 16 dicembre: A Selz vicino a Strasburgo in Lotaringia, nell’odierna Francia, sant’Adelaide, imperatrice, che mostrò sobria giocondità verso i familiari, decorosa compostezza con gli estranei, instancabile pietà verso i poveri, munifica generosità nell’onorare le chiese di Dio.
 
FONTE:
Martirologio Romano
Wikipedia
L'Avvenire

giovedì 8 novembre 2018

Decreti 7 novembre 2018




Madonna della Provvidenza Soccorrente
Fara Sabina (RI)
 
 
Mettendo insieme l'intelligenza nell'anima e l'anima nel corpo, Dio compose l'universo, affinché l'opera che Egli realizzava fosse per sua natura la più bella possibile e la più buona. Così, secondo un ragionamento probabile, si deve dire che questo mondo è un essere vivente, dotato di anima e di intelligenza, generato ad opera della provvidenza di Dio
(Platone, Timeo, 30B)
 

 

 

8 italiani, di cui 2 beati; 1 lituano, beato; 12 spagnoli, di cui 10 beati martiri; 1 statunitense, beato martire; 1 filippino; 1 equadoregna

 

Decreto sulle virtù eroiche e sulla conferma del culto da tempo immemorabile (beatificazione “equipollente”) del Servo di Dio Michele Giedrojć, Laico professo dell’Ordine di Sant’Agostino; nato a Giedrojce (Lituania) intorno all’anno 1420 e morto a Cracovia (Polonia) il 4 maggio 1485.

– il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Edvige Carboni, Laica; nata a Pozzomaggiore (Italia) il 2 maggio 1880 e morta a Roma il 17 febbraio 1952;

– il miracolo, attribuito all’intercessione della Venerabile Serva di Dio Benedetta Bianchi Porro, Laica; nata a Dovadola (Italia) l’8 agosto 1936 e morta a Sirmione del Garda (Italia) il 23 gennaio 1964;

 – il martirio dei Servi di Dio Angelo Cuartas Cristóbal e 8 Compagni, Alunni del Seminario di Oviedo; uccisi in odio alla Fede a Oviedo (Spagna) tra il 1934 e il 1937;

– il martirio del Servo di Dio Mariano Mullerat i Soldevila, Laico e Padre di famiglia; nato a Santa Coloma de Queralt (Spagna) il 24 marzo 1897 e ucciso in odio alla Fede a El Pla, vicino ad Arbeca (Spagna) il  13 agosto 1936;

– il martirio del Servo di Dio Giacomo Alfredo Miller, Fratello professo dell’Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane; nato a Stevens Point (Stati Uniti d’America) il 21 settembre 1944 e ucciso in odio alla Fede a Huehuetenango (Guatemala ) il 13 febbraio 1982;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Jacono, Arcivescovo titolare di Mocisso, già Vescovo di Caltanissetta; nato a Ragusa (Italia) il 14 marzo 1873 e ivi morto il 25 maggio 1957;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Alfredo Maria Obviar, Primo Vescovo di Lucena e Fondatore della Congregazione delle Missionarie Catechiste di Santa Teresa del Bambin Gesù; nato a Lipa (Filippine) il 29 agosto 1889 e morto a Lucena (Filippine) il 1° ottobre 1978;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Giovanni Ciresola, Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Povere Ancelle del Preziosissimo Sangue – Cenacolo della Carità; nato a Quaderni di Villafranca (Italia) il 30 maggio 1902 e morto a Quinto di Valpantena (Italia) il 13 aprile 1987;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Luigi Bosio, Sacerdote diocesano; nato ad Avesa (Italia) il 10 aprile 1909 e morto a Verona (Italia) il 27 gennaio 1994;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Luigi Maria Raineri, Chierico professo della Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, Barnabiti; nato a Torino (Italia) il 19 novembre 1895 e morto a Crespano del Grappa (Italia) il 24 novembre 1918;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Raffaella della Passione (al secolo: Raffaella Veintemilla Villacís), Fondatrice della Congregazione delle Agostiniane Figlie del Santissimo Salvatore; nata a Quito (Ecuador) il 22 marzo 1836 e morta a Lima (Perú) il 25 novembre 1918;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Antonia  di Gesù (al secolo: Maria Antonia Pereira y Andrade), Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi; nata a El Penedo (Spagna) il 5 ottobre 1700 e morta a Santiago de Compostela (Spagna) il 10 marzo 1760;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Arcangela Badosa Cuatrecasas, Religiosa professa della Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo; nata a Sant Joan les Fonts (Spagna) il 16 giugno 1878 e morta a Elda (Spagna) il 27 novembre 1918;

– le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Addolorata del Sacro Costato (al secolo: Maria Pasqualina Luciani), Religiosa professa della Congregazione delle Suore della Passione di Gesù Cristo; nata a Montegranaro (Italia) il 2 maggio 1920 e morta a Teramo (Italia) il 23 luglio 1954;

– le virtù eroiche del Servo di Dio Lodovico Coccapani, Laico, dell’Ordine Francescano Secolare; nato a Calcinaia (Italia) il 23 giugno 1849 ed ivi morto il 14 novembre 1931.