lunedì 9 luglio 2012

BEATA ANGELICA DA MILAZZO







Ecco l’iconografia possibile della BEATA ANGELICA da Milazzo.

Una monaca minima, che contempla il SANTO PAOLANO, da cui prende ispirazione per seguire l’unico e vero maestro Gesù Cristo.

A lato lo stemma dell’Ordine dei Minimi e del Comune di Milazzo, che richiamano l'appartenenza spirituale e civile.

Le scritte, come nelle icone della tradizione orientale, dicono chi è il soggetto, soprattutto per la BEATA di cui ogni iconografia possibile è interpretazione libera dell’estro artistico.







BEATA ANGELICA DA MILAZZO, TOM
Era nata a Milazzo, ed entrò nel Terz’Ordine dei minimi di san Francesco da Paola.
La sua santità non ebbe nulla di clamoroso o di appariscente.
Fu una costante, segreta lotta contro le debolezze della carne, le infermità, e anche le difficoltà dell'ambiente, tanto più insidiose quanto più dovute non all'ostilità, ma allo stesso affetto. Infatti i suoi desideravano per lei una comune vita familiare.
Lei desiderava essere di Gesù.
Si ammalò di tumore e dopo un anno di atroci sofferenze vissute con amore morì nel 1559.

BEATA CANDIDA DA MILAZZO ... (V)






La Beata Candida è esistita?

“La cappella di San Francesco di Paola con un quadro che muove a divozione di pittura sopra tavola, e di pennello per quello che appare peregrino, per lo che molti Signori Vicereggini hanno voluto la copia, fu datata l'anno 1549 dalla famiglia antica di Rifarca, venuta da Messina, ove era patrizia dei cittadini”.
(“Melazzo Sagra” di Padre Francesco Perdichizzi)

Questo testo smentisce la tradizione riportata in molte biografie della così detta BEATA CANDIDA che “alla partenza del Santo gli avrebbe chiesto un ricordo ed il Taumaturgo Paolano avrebbe accondisceso a tale richiesta imprimendo prodigiosamente la sua immagine sulla porta di casa di Candida”.

E la così detta Sacra Tavola la cui copia è a San Pier Niceto (ME).

Se il Perdichizzi dice il vero decade la pia tradizione. Ma è spontanea la domanda: la Beata Candida è realmente esistita oppure è uno sdoppiamento della MARTIRE CANDIDA dopo la riscoperta del “corpo santo”?

Lo stesso autore, pur citando le altre “beate” milazzesi Angelica, Pelagia e Biagia Leonti , vissute nel XVI secolo e morte in fama di santità, non porta nessun riferimento a nessuna Candida coeva a San Francesco di Paola.

Rimane quindi un dilemma! Che va approfondito …




C’è un testo che citando il Perdichizzi afferma:

“Il dott. Giuseppe Messina, nella sua monografia, intitolata "Il Santuario di San Francesco di Paola a Milazzo", così scrive di questa Beata:
"Candida, giovinetta di nobile famiglia milazzese della quale non è stato tramandato il cognome, fu fra le prime entusiaste discepole e collaboratrici di San Francesco. Fatto voto di castità e vestito l'abito monacale del Santo (monaca di casa), scrive il Perdichizzi, nel Melazzo sacro, che Francesco andava spesso nella casa di Candida. Prima che il Santo partisse da Milazzo, la giovinetta Gli si rivolse così:
"Orbene, nessun ricordo mi lascerai tu?", Ed egli:
"Lo avrai domani".
Il giorno dopo Candida vide sulla porta di casa sua l'immagine del Santo Frate".

TUTTO CIO' E' VERO?