venerdì 29 maggio 2020

VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Alghero



Tutto è meraviglia in Sardegna: natura, arte, fede e cucina.
Oggi siamo ad Alghero (SS), città sul mare.
Il titolo mariano di Valverde è molto presente nella penisola italiana.
Il santuario di Alghero dista 7 km dalla città.
Nel 1435 è documentata la presenza di un luogo di culto dedicato a Santa Maria de Vallvert, al quale apparteneva il simulacro oggi di proprietà della chiesa ricostruita nel 1635 ed ampliata con 6 cappelle laterali, che prima di allora era intitolata alla Madonna della Freccia.
L'intitolazione alla Madonna di Valverde è molto probabilmente da mettere in relazione con la conquista catalana di Alghero, avvenuta nel 1354, analogamente a quanto accaduto nel 1323 ad Iglesias, dove esiste una chiesa dall'analoga intitolazione.
La statuina della Madonna, in terracotta scura, è alta 33 cm, tiene in braccio il Bambino Gesù, ha il capo sormontato da un'aureola dorata, la mano destra sul petto mentre con la sinistra regge il mondo. La statuina è in genere rivestita da un abito carico di gioielli che le fa assumere una singolare forma triangolare. Il simulacro risale al XV secolo ed è inquadrabile in ambito italiano. Fu rinvenuta, secondo la tradizione, sotto una colonna di granito (oggi nel piazzale antistante il santuario), che si trovava in precedenza davanti alla distrutta chiesetta di Santa Maria del Pilar, costruita nel 1649-50, la cui intitolazione derivava proprio dalla "inventio" della Madonnina. Ciò è attestato da un'epigrafe, poi collocata nel 1808 sopra l'ingresso principale del santuario di Valverde.
Narrano le vicende, che nel 1530, il piccolo simulacro della Madonna Nera, al quale gli algheresi sono devotissimi, venne nascosto sotto "il pilar" posto sul sagrato, quando un'orda di barbareschi e turchi, oltre a saccheggiare la chiesa campestre, portò via quindici prigionieri. La Madonna apparve in sogno al parroco di Alghero, rivelò il nascondiglio, recuperata, fu portata in cattedrale, dove "fuggì" per ritornare al proprio luogo d'origine. Dove rimase.

L'imponente è l’altare in marmo di Carrara del 1750, impreziosito da quattro colonne tortili in marmo nero, con la nicchia superiore che ospita la statua della Madonna della Freccia, mentre la nicchia inferiore è per la Madonnina di Valverde.
Non temerai il terrore della notte né la freccia che vola di giorno (Sal 91,5).
Statua lignea grande detta "Madonna della freccia", conosciuta almeno dal 1637, può essere attribuita a maestranze catalane del XV secolo. Rappresenta la Vergine con il Bambino sul braccio destro, mentre con la mano sinistra stringe una freccia. Un documento del 1695 attesta che, a quella data, la venerazione per questa statua era stata già soppiantata da quella per la Madonnina di terracotta scura detta "del Pilar di Valverde".
A testimonianza dell'affetto e della devozione di tantissimi devoti, sono le centinaia di ex voto.
Nel 1695 vennero utilizzati 66 gioielli del tesoro del santuario, per essere fusi ed ottenere, tre anni dopo, una preziosissima corona d''oro, arricchita da 145 smeraldi, costati 1016 lire; questa purtroppo venne rubata dalla cattedrale di Alghero, nel 1960.

Sancta Maria, Stella matutina, ora pro nobis

Preghiamo per la perseveranza nella preghiera