A causa della crescente incidenza di
pellegrinaggi del clero e dei laici di molte diocesi della nostra Chiesa nella
città di Chebarkul per venerare il cosiddetto "giovane Vyacheslav di
Chebarkul", con questo rapporto ricordiamo a tutti che la persona non è né
canonizzata dalla Chiesa ortodossa russa, né riconosciuta a livello locale. Il
culto del "giovane, Vyacheslav" è auto-inventato, contiene elementi
di superstizione ordinaria, attacchi blasfemi sull'insegnamento della Chiesa ed
è permeato da un gruppo di individui con mentalità anticristiana.
Così
esprime il Metropolita Job (Tyvonyuk) di Chelyabinsk e Zlatoust, dopo l’inchiesta per introdurre la canonizzazione.
È
un culto popolare alla stessa stregua di Difunte Correa o di Alberto Gonella.
Vyacheslav o Venceslao è un bambino
di 10 anni morto di leucemia nel 1993.
Sulla
sua tomba fu costruita una piccola cappella coperta di icone, inclusa persino
un'icona di Vyacheslav come santo. I pellegrini di tutta la Russia visitano il
paese, così come i monaci del Monte Athos. Pregano nella sua cappella e un
akathist è stato composto in suo onore.
Le devozioni "fai-da-te", tra lecito e l'illecito, non ci sono tra i cattolici, ma anche nella Chiesa Ortodossa, solo che, nel caso di Vyacheslav Krasheninnikov, la questione è
più complicata perché la presenza del monachesimo dell’Athos, dell’inno proprio
(come anche per Alberto Gonella, ma però questo è un akathist) e, gulp!, un’icona
(“scritta” solo nella canonizzazioni), rende il caso trasbordante, tra Chiesa
che censura e Chiesa che approva.
FONTE: vedi
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