I discepoli sono riconciliati, da quel pace a voi a Gerusalemme, sono
riconciliati con se stessi, tra loro e con Gesù.
Ora, seguendo l’indicazione di Gesù, sono in Galilea.
Qui fanno quello che – alcuni di loro - sanno fare: Disse loro Simon Pietro: «Io vado a
pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te».
Ma come, può capire chi compie un lavoro simile, quel
giorno è no!
Non appare dal Vangelo che per questo motivo sono
nervosi, e nemmeno dal dialogo con lo sconosciuto che vuole insegnare a loro,
esperti, il mestiere del pescatore, quasi, si potrebbe dire, li prende in giro:
«Gettate la rete dalla parte destra della
barca e troverete».
Ed ecco il segno…. la
rete piena di centocinquantatré grossi pesci.
Un segno nel segno. In esso lo riconoscono, nell’arte
cristiana antica il pesce è un simbolo che ricorda Gesù, perché la parola pesce
in greco nel suo acronimo ΙΧΘΥΣ (Iesùs CHristòs THeù HYiòs Sotèr) significa:
“Gesù Cristo, figlio di Dio, salvatore”.
Ma in questo segno possiamo rivedere la prima chiamata
di Gesù ai suoi discepoli: vi farò
diventare pescatori di uomini.
E dal quel giorno molte cose sono accadute, ed allora
Gesù rinnova la chiamata, è per Pietro, ma in essa per tutti i discepoli fino
ad arrivare ad oggi, a ciascuno di noi.
«Simone, figlio
di Giovanni, mi ami?»
È una chiamata nominale. Non è una chiamata di massa.
È una chiamata insistente. Bene tre volte. Pietro rimase addolorato che per la terza
volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?»
Potremmo rileggere: come tre erano stati i
rinnegamenti, che significa, io sono un Dio fedele, per cui ti scelgo comunque!
È una chiamata che invia a compiere a nome di Gesù, il
buon Pastore, l’opera di pascolare le pecore, però è dentro un percorso, non
gli dice, va, ma «Seguimi».
Chi si mette a servizio di Gesù, che fa parte dei suoi
discepoli non è un battitore libero, non è inviato a fare qualcosa, ma ha come
misura lo stesso Gesù: «Seguimi».
Ecco che si capisce l’affermazione di Pietro nella
prima lettura: obbedire a Dio invece che
agli uomini.
È una obbedienza dentro la comune chiamata, e dentro
il continuo discernimento: in quello che faccio sto seguendo Gesù? Non come
oggi si dice: non faccio nulla di male. Ma sto facendo il bene che Gesù mi
insegna. Sono o non sono un suo discepolo?
Cioè metti i
tuoi piedi nelle mie orme!
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