Io
faccio una cosa nuova (cfr. Is 43,16-21)
Questa frase suscita in
me una memoria: un canto e un film.
Un canto. Appartenente
alla tradizione dei Focolarini, è dei Gen Rosso.
Ora
è tempo di gioia
non
ve ne accorgete?
Ecco
faccio una cosa nuova,
nel
deserto una strada aprirò.
Come
l'onda che sulla sabbia
copre
le orme e poi passa e va,
così
nel tempo si cancellano
le
ombre scure del lungo inverno.
È uno squarcio di speranza
nel nostro cammino di Quaresima e ci proietta verso il tempo della gioia: la
Pasqua!
È la primavera dopo l’inverno.
Un tempo nuovo, una nuova
memoria ci viene chiesta. Non più la memoria del peccato, ma la memoria del
perdono, il Signore nel deserto della nostra vita apre una nuova strada. Gioisci!
«Neanch’io
ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Cfr. Gv 8,1-11)
È nuova memoria, che Gesù
chiede alla donna! Non una condanna, ma un giudizio di speranza: va’ e d’ora in poi non peccare più.
Gustare il perdono di
Dio, la pazienza di Dio, il dolore della lontananza, per vivere nel dimensione
della riconoscenza, genera una nuova rinnovata vita.
Rendimi
la gioia di essere salvato, dice il Sal. 51.
L’incontro sulla via del
Calvario tra la Madre e il Figlio.
In esso ci viene detto
quello che ora qui è solo in profezia, è solo memoria per noi che sappiamo ciò che
accadrà. Maria vuole consolare il Figlio, ma sa che non è possibile, però il
Figlio si sforza alla vista della Madre di riprendere il cammino verso il
Golgota. Maria semplicemente dirà: Sono
qui. Gesù risponderà donando a Lei e a noi il segreto per ottenere la forza
necessaria ad una sofferenza redentrice: "Vedi
Madre, io faccio nuove tutte le cose".
La via nuova, passa
attraverso il sacrificio di Gesù, ogni nostro sacrificio, ogni nostra fatica,
ogni nostra conquista per il Regno di Dio, traccia sentieri che conducono verso
il desiderio di Dio, fare in Cristo nuova ogni cosa.
Come dice l’Apostolo
Paolo, ciascuno di noi dice:
Non
ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di
correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.
Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo:
dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di
fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in
Cristo Gesù. (Cfr. Fil 3,8-14)
Amen.
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