mercoledì 3 aprile 2019

Non ve ne accorgete?



Io faccio una cosa nuova (cfr. Is 43,16-21)

Questa frase suscita in me una memoria: un canto e un film.

Un canto. Appartenente alla tradizione dei Focolarini, è dei Gen Rosso.
 
 
Ora è tempo di gioia

non ve ne accorgete?

Ecco faccio una cosa nuova,

nel deserto una strada aprirò.

Come l'onda che sulla sabbia

copre le orme e poi passa e va,

così nel tempo si cancellano

le ombre scure del lungo inverno.

 

È uno squarcio di speranza nel nostro cammino di Quaresima e ci proietta verso il tempo della gioia: la Pasqua!

È la primavera dopo l’inverno.

Un tempo nuovo, una nuova memoria ci viene chiesta. Non più la memoria del peccato, ma la memoria del perdono, il Signore nel deserto della nostra vita apre una nuova strada. Gioisci!


«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Cfr. Gv 8,1-11)

È nuova memoria, che Gesù chiede alla donna! Non una condanna, ma un giudizio di speranza: va’ e d’ora in poi non peccare più.

Gustare il perdono di Dio, la pazienza di Dio, il dolore della lontananza, per vivere nel dimensione della riconoscenza, genera una nuova rinnovata vita.

Rendimi la gioia di essere salvato, dice il Sal. 51.

 
Un film. È The Passion of the Christ, un film del 2004 scritto e diretto da Mel Gibson.

L’incontro sulla via del Calvario tra la Madre e il Figlio.

In esso ci viene detto quello che ora qui è solo in profezia, è solo memoria per noi che sappiamo ciò che accadrà. Maria vuole consolare il Figlio, ma sa che non è possibile, però il Figlio si sforza alla vista della Madre di riprendere il cammino verso il Golgota. Maria semplicemente dirà: Sono qui. Gesù risponderà donando a Lei e a noi il segreto per ottenere la forza necessaria ad una sofferenza redentrice: "Vedi Madre, io faccio nuove tutte le cose".

La via nuova, passa attraverso il sacrificio di Gesù, ogni nostro sacrificio, ogni nostra fatica, ogni nostra conquista per il Regno di Dio, traccia sentieri che conducono verso il desiderio di Dio, fare in Cristo nuova ogni cosa.

Come dice l’Apostolo Paolo, ciascuno di noi dice:

Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. (Cfr. Fil 3,8-14)

Amen.

Nessun commento:

Posta un commento