San
Francesco di Sales
Patrono dei giornalisti e degli operatori dei media
Che cosa abbiano da spartire i mezzi
di comunicazione sociale con un vescovo e teologo del ‘600 sarà difficilmente
comprensibile da chi considera tout court l’età della Controriforma come
trionfalistica e clericale.
Capacità di andare controcorrente,
lungimiranza, modernità, dunque, di cui Francesco di Sales aveva già dato prova
nel primo confronto col mondo riformato. A mezzi classici come la predicazione
e la disputa teologica egli ne aveva escogitato uno, davvero particolare:
pubblicazione di fogli volanti (i cosiddetti manifesti) che, pensati come mezzo
di catechesi e informazione religiosa, potevano raggiungere tutti attraverso
l’affissione murale o la consegna ai singoli usci. A toni polemici e
atteggiamenti severi Francesco preferì inoltre il metodo del dialogo e della
dolcezza, seguendo la massima: «Se sbaglio, voglio farlo per troppa bontà
piuttosto che per troppo rigore».
Fu dunque una giusta valutazione
quella che indusse Pio XI a proclamare Francesco di Sales, il 26 gennaio 1923,
patrono di «tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di
altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina» (Enc.
Rerum omnium). E all’indomani del Vaticano II Paolo VI volle nuovamente additare
il vescovo di Ginevra come modello dei giornalisti cattolici nella lettera
apostolica Sabaudie gemma. È diventata poi tradizione che il testo del
messaggio pontificio in occasione della Giornata mondiale per le comunicazioni
sociali venga pubblicato proprio in concomitanza con la memoria liturgica del
santo (24 gennaio). (FONTE)
* * *
PREGHIERA DEL GIORNALISTA
Signore, Tu mi hai chiamato a servire
il prossimo attraverso i mezzi dell’informazione. Donami di farlo sempre
nell’obbedienza alla verità, con il coraggio di pagare di persona affinché essa
non sia mai tradita. Aiutami anche a coniugare la verità con la carità, per non
ferire mai la dignità di nessuno e promuovere in tutto, per quanto a me
possibile, la giustizia e la pace. Che io non faccia preferenze di persone, e
sappia proporre le mie idee con umiltà, onestà e libertà di cuore. Donami di
essere anche così un testimone dell’amore, che viene da Te, verità che libera e
salva. Tu, che con Dio Padre vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
(Bruno Forte, vescovo)
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