Dio
dei viventi, suscita in noi
il desiderio di una vera conversione,
perché rinnovati
dal tuo Santo Spirito
sappiamo
attuare in ogni rapporto umano
la giustizia, la mitezza e la pace,
che l’incarnazione
del tuo Verbo
ha fatto germogliare sulla nostra terra.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Ci
siamo lasciati domenica scorsa con quel concetto che abbiamo definito “cambiare pelle”, rivestirsi di Gesù.
La
prima orazione riprende questa riflessione proponendo come immagine di
rinnovamento Gesù stesso: l’incarnazione, cioè il fatto che Dio si è fatto
uomo, è il germoglio di questa nuova umanità.
Ecco
che questa domenica il tema della conversione emerge con chiarezza. Il grido
del Battista nel deserto è chiaro: «Convertitevi,
perché il regno dei cieli è vicino!».
Camminare
verso il Natale, avviarsi verso Colui che ci viene incontro, per compiere la
storia, ci chiede con chiarezza che i nostri atti religiosi, i nostri gesti di
fede, diventino rinnovamento di vita umana, cioè si attuino in ogni rapporto
umano.
La
profezia di Isaia è un respiro di speranza e di misericordia: un germoglio spunterà.
Noi
sappiamo che è già spuntato, e al di là della miseria della storia e della
miseria di noi uomini, il Germoglio di Iesse ci sta giudicando con giustizia.
Tutto
si sta compiendo di quello che il profeta ci sta raccontando.
Ma
dove? Ma quando?
Dice
l’Apostolo Paolo: in virtù della
perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva
la speranza.
Facciamoci
cullare dalla Paola di Dio, noi sappiamo che – come scrive Paolo ai cristiani
di Tessalonica - il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Infine.
Preparate la via del Signore.
Cioè
la nostra vita sia una via di accesso del Signore della storia ad ogni uomo,
perché con le nostre relazioni possa andare incontro ad ogni uomo: come lo fece
con Giovanni Battista.
E
nel rimprovero Giovanni ai molti farisei
e sadducei, cerchiamo di immedesimarci, per evitare di riempirci la bocca
di definizioni: mi sono convertito! Ma hai fatto un frutto degno della conversione? Oppure “Abbiamo Abramo per padre!”. Ma in realtà hai la fede del padre
Abramo che credette, saldo nella speranza
contro ogni speranza?
Amen
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