BEATO ANTONIO MANZONI
Oblato
dei benedettini bianchi
Memoria
liturgica: 30 gennaio
Padovano
di origine (secolo XIII), indossato l’abito del pellegrino, si recò ancor
giovane in un paese presso Bologna, e si prese cura di un sacerdote anziano e
ammalato.
Quindi,
visitò molti luoghi sacri: in Italia (Assisi, Loreto, Roma) e all’estero (San
Giacomo di Campostella, Colonia), portandosi fino in Terra Santa.
Diede
esempio non solo di carità verso i poveri, ma anche di umiltà, pazienza,
mortificazione e grande spirito di preghiera. Tornato a Padova, fu accolto come
«oblato» nel monastero di Santa Maria di Porciglia (oggi demolito). Morì il 30
gennaio 1267, lasciando un vivo ricordo della sua vita virtuosa. Il suo corpo
ora riposa nell’altare omonimo della chiesa parrocchiale dell’Immacolata, a
Padova.
BEATO COMPAGNO ONGARELLO
Abate
Memoria
liturgica (non presente)
Benedettino
nel monastero dei benedettini bianchi di Santa Maria di Porciglia a Padova,
pare di nome Compagno, e pare appartenete alla nobile famiglia padovana degli
Ongarello.
Primo
abate di Santa Maria di Porciglia, fondata nel 1219. Un monastero, quello dei
benedettini bianchi, doppio: maschile e femminile. Creo anche un ramo laico, di
ablati, uomini e donne, che conducevano vita casta, povera e obbediente. Morì il
12 luglio 1261, dopo aver reto il monastero per oltre quarantaquattro anni. Fu sepolto
nel monastero e anche da morto la sua salma seguì le vicende dalla comunità
monastica come per il corpo del Beato Pellegrino (Antonio Manzoni). Dal 1864 il
corpo è custodito nella parrocchia dell’Immacolata, presso l’altare di S.
Antonio, ma non gode in diocesi di propria festa e ufficiatura.
La
chiesa della Madonna Immacolata conosciuta anche come chiesa di Santa Maria
Iconia, è un edificio religioso che si erge in borgo Portello, ora via Belzoni
a Padova.
L'attuale
chiesa fu principiata nel 1854 per volere di don Antonio Troilo su progetto in tardo
stile neoclassico dell'architetto Tosini. Si intendeva erigere una nuova sede
parrocchiale a sostituzione della chiesa di Ognissanti (che ebbe il titolo di
parrocchiale a seguito delle legislazioni napoleoniche) per agevolare quei
fedeli che già negli anni '30 dell'Ottocento lamentavano dell'eccessivo
decentramento della chiesa di Ognissanti. Si occupò in parte lo spazio della
vecchia chiesa di Santa Maria Iconia, a cui i portellati erano molto legati,
dando così un senso di continuità alla nuova costruzione che fu inaugurata il
28 novembre 1864. Prima fu titolata ad Ognissanti, ma poi assunse il nome di
Immacolata. Nella chiesa confluirono gli arredi e suppellettili delle chiese di
Ognissanti e della Beata Elena, tra cui i corpi del Beato Ongarello e del beato
Antonio Manzoni detto "il Pellegrino". Oggi la parrocchiale
appartenente al vicariato della Cattedrale. È assoggetta alla parrocchia la
chiesa della Beata Elena con i titolo di oratorio e la cappella dell'istituto
del Sacro Cuore.
FONTI:
*
AA. VV. - Santi e Beati della Diocesi di Padova - Gregoriana Libreria Editrice
*
Grenci Damiano Marco – archivio privato agiografico e iconografico (1977 –
2016)
*
sito web, mattinopadova.gelocal.it
*
sito web, diocesipadova.it
*
sito web, wikiipedia.it
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