venerdì 10 giugno 2016

Due beati padovani dei Benedettini Bianchi




BEATO ANTONIO MANZONI

Oblato dei benedettini bianchi

Memoria liturgica: 30 gennaio

Padovano di origine (secolo XIII), indossato l’abito del pellegrino, si recò ancor giovane in un paese presso Bologna, e si prese cura di un sacerdote anziano e ammalato.

Quindi, visitò molti luoghi sacri: in Italia (Assisi, Loreto, Roma) e all’estero (San Giacomo di Campostella, Colonia), portandosi fino in Terra Santa.



Diede esempio non solo di carità verso i poveri, ma anche di umiltà, pazienza, mortificazione e grande spirito di preghiera. Tornato a Padova, fu accolto come «oblato» nel monastero di Santa Maria di Porciglia (oggi demolito). Morì il 30 gennaio 1267, lasciando un vivo ricordo della sua vita virtuosa. Il suo corpo ora riposa nell’altare omonimo della chiesa parrocchiale dell’Immacolata, a Padova.

 

BEATO COMPAGNO ONGARELLO

Abate

Memoria liturgica (non presente)

Benedettino nel monastero dei benedettini bianchi di Santa Maria di Porciglia a Padova, pare di nome Compagno, e pare appartenete alla nobile famiglia padovana degli Ongarello.



Primo abate di Santa Maria di Porciglia, fondata nel 1219. Un monastero, quello dei benedettini bianchi, doppio: maschile e femminile. Creo anche un ramo laico, di ablati, uomini e donne, che conducevano vita casta, povera e obbediente. Morì il 12 luglio 1261, dopo aver reto il monastero per oltre quarantaquattro anni. Fu sepolto nel monastero e anche da morto la sua salma seguì le vicende dalla comunità monastica come per il corpo del Beato Pellegrino (Antonio Manzoni). Dal 1864 il corpo è custodito nella parrocchia dell’Immacolata, presso l’altare di S. Antonio, ma non gode in diocesi di propria festa e ufficiatura.

* * *


La chiesa della Madonna Immacolata conosciuta anche come chiesa di Santa Maria Iconia, è un edificio religioso che si erge in borgo Portello, ora via Belzoni a Padova.

L'attuale chiesa fu principiata nel 1854 per volere di don Antonio Troilo su progetto in tardo stile neoclassico dell'architetto Tosini. Si intendeva erigere una nuova sede parrocchiale a sostituzione della chiesa di Ognissanti (che ebbe il titolo di parrocchiale a seguito delle legislazioni napoleoniche) per agevolare quei fedeli che già negli anni '30 dell'Ottocento lamentavano dell'eccessivo decentramento della chiesa di Ognissanti. Si occupò in parte lo spazio della vecchia chiesa di Santa Maria Iconia, a cui i portellati erano molto legati, dando così un senso di continuità alla nuova costruzione che fu inaugurata il 28 novembre 1864. Prima fu titolata ad Ognissanti, ma poi assunse il nome di Immacolata. Nella chiesa confluirono gli arredi e suppellettili delle chiese di Ognissanti e della Beata Elena, tra cui i corpi del Beato Ongarello e del beato Antonio Manzoni detto "il Pellegrino". Oggi la parrocchiale appartenente al vicariato della Cattedrale. È assoggetta alla parrocchia la chiesa della Beata Elena con i titolo di oratorio e la cappella dell'istituto del Sacro Cuore.

 

FONTI:

* AA. VV. - Santi e Beati della Diocesi di Padova - Gregoriana Libreria Editrice

* Grenci Damiano Marco – archivio privato agiografico e iconografico (1977 – 2016)

* sito web, mattinopadova.gelocal.it

* sito web, diocesipadova.it

* sito web, wikiipedia.it

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