«Figlio dell’uomo, io ti mando … a
una razza di ribelli, … Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non
ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un
profeta si trova in mezzo a loro».
(Ez 2)
Sapranno …
non ha la pretesa - il Signore - di fare i conti subito!
Il cristiano nel mondo – come il suo Signore - è presenza, non è esattore, ma è profezia
di una Presenza.
Il
cristiano nel mondo cammina con gli occhi rivolti al Signore.
Solo con lo sguardo in Dio ci si può trasfigurare in Colui che si contempla per
poi essere una Presenza.
Solo con lo sguardo in Dio si può essere profezia che attende, senza la
pretesa di fare i conti, ma essere in mezzo agli uomini come una profezia del
Regno!
Profezia? Ma cosa è profezia?
La piccolezza e l’umiltà di essere segno del Regno, questa è già profezia.
Perché il cristiano-profezia sa che « basta
la grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Quante volte invece il
cristiano ha cercato di essere segno del Regno, profezia, senza piccolezza e
senza umiltà.
Quante volte in questa
ricerca di presenza senza umiltà e piccolezza, rischiamo di non essere presenza.
L’Apostolo Paolo
raggiunge questa consapevolezza quando dice:
Mi vanterò quindi ben volentieri
delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi
compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle
persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo.
Dimori
in me la potenza di Cristo.
Il
cristiano è profezia quando dimora
in lui Cristo.
Mi
piace ridire questo con una affermazione del Venerabile Giuseppe Michele
Ghezzi:
Il Sacratissimo Cuore di Gesù si
degni di svuotare
il mio cuore dell’amore disordinato
di me stesso,
perché solo nei cuori vuoti di amor
proprio
Iddio mette il suo amore.
Ecco la via della profezia.
Pensate a Madre Teresa, a Don Tonino Bello, a fratel
Ettore, ed ai tanti sconosciuti dal cuore svuotato e riordinato, ma traboccante
dell’amore di Cristo. Ecco la profezia per il Regno!
Da qui nasce lo stupore che deve
stupirci per stupire!
«Da dove gli vengono queste cose? E
che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti
dalle sue mani?
Solo in questo stupirci della propria
debolezza che il cristiano diventa profezia, segno del Regno
in questo tempo. Senza altra pretesa, solo di essere presenza.
Certo, non faremo
miracoli, nemmeno pochi, come Gesù a Nazareth, ci meravigliamo dell’incredulità
del tempo, degli uomini, dei nostri cari, ma non scomponiamoci, non perdiamoci d’animo, ma come
Gesù, cerchiamo di piacere al Padre, con
umiltà e piccolezza.
Concludo con le parole di San Gaspare del Bufalo in Mese
dedicato al Prezioso Sangue:
O Sangue di Gesù Cristo, balsamo
delle nostre anime, sorgente di ogni misericordia, fa che la mia lingua
imporporata di sangue nella quotidiana celebrazione della Messa, ti benedica adesso
e sempre. Amen.
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