Rieti, 2 febbraio 1467, Perugia, 20
maggio 1501, Angiolella Guadagnoli fu da subito chiamata Colomba, perché al
fonte battesimale le si avvicinò proprio una colomba e ciò fu interpretato come
segno di predilezione divina. Fin dall'infanzia, viste le severe penitenze che
si infliggeva e la vita di preghiera che conduceva, fu considerata una piccola
santa. Promessa in sposa a un nobile quando aveva appena 12 anni, rifiutò
risolutamente il matrimonio d'alto lignaggio e sette anni dopo, nonostante l'opposizione
della famiglia, vestì l'abito di terziaria domenicana. Si mise, poi, in cammino
verso Siena, la patria del suo modello di vita, santa Caterina. Una serie di
avversità la bloccò, però, a Perugia, dove rimase e fondò un monastero dedito
all'educazione delle fanciulle nobili, chiamato delle "Colombe". Dal
1488 al 1501, data della morte, si adoperò per sanare le discordie della città
(fu ascoltata consigliera dei potenti Baglioni, i signori di Perugia). E la
salvò dalla peste nel 1494. Il culto è stato riconosciuto da Urbano VIII nel
1627.
Il quadro, forse dal Monastero di S. Agnese in Rieti (seconda metà XVII
secolo, olio su tela 139x89 cm, Musei Civici Rieti), raffigura la Beata inginocchiata in preghiera
che chiede intercessione divina perché la peste non mieta più vittime. Il
momento rappresentato è quello dell’accoglimento della supplica simbolicamente
espresso dal cherubino che ripone la spada nel fodero, segno che la strage
cesserà.
Beata Colomba da Rieti, prega per noi
20 maggio 2020
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