Madonna del Buon Cuore |
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B
L’alleanza
di Sichem: noi serviremo il Signore,
perché egli è il nostro Dio, disse il popolo a Giosuè, comporta un
accogliere. Cosa?
Ora, Israele, ascolta le leggi e le
norme che io vi insegno
Ma
perché? Si potrebbe obbiettare?
Perché quella sarà la vostra saggezza
e la vostra intelligenza.
La
Legge che viene da Dio è per noi saggezza e intelligenza.
L’Apostolo
Giacomo aggiunge:
Accogliete con docilità la Parola che
è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che
mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.
San
Giacomo scrive: Accogliete … la Parola
La
Bibbia nella traduzione CEI 2008, se ci fate caso, la mette in maiuscolo. Per noi
la Parola è Gesù stesso.
La
legge di Dio è Gesù, la sua Persona, il suo Vangelo.
Ma
Gesù un giorno prima di tornare al Padre, promettendo il suo ritorno, lascia
come custode di se stesso la Chiesa.
Con
essa e in essa noi custodiamo, ascoltiamo e viviamo la Parola che salva. Custodiamo, ascoltiamo e viviamo Gesù.
Il
Vangelo in questa domenica è su una questione pratica, cioè cosa vuol dire custodire,
ascoltare e vivere Gesù.
La
Legge di Dio può essere stravolta, manipolata, minimizzata, alterata… insegnando dottrine che sono precetti di
uomini.
È
la questione del lavarsi le mani.
A tavola! Lavatevi le mani, che è pronto! Dice la mamma.Ma la questione del lavarsi le mani, in gioco nella pagina marciana, è ben lontana dall’invito della mamma.
Qui è in gioco il cuore puro, un buon cuore. Come se un buon cuore si possa creare dopo aver lavato le mani in quel gesto rituale che proponevano farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Anche
il sacerdote, nella celebrazione eucaristica vive a nome di tutta l’assemblea il
così detto lavabo, dopo l’offertorio. Un gesto liturgico che ha una valenza
pratica (dopo aver incensato si toglie la patina dei fumi d’incenso e l’eventuale
sporco del turibolo), ma anche simbolica: "Lavami,
Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato."
Ma
non basta per aver il cuore accogliente, è un richiamo, una supplica.
«Ascoltatemi tutti e comprendete
bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo
impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Disse Gesù.
Ecco
quindi! Quel lavabo ci richiama e ci chiede, ancora una volta, dopo l’atto
penitenziale, se il mio cuore è pronto per vivere fino in fondo una relazione d’Amore
con la Parola che salva, Gesù.
Oppure
il mio cuore è pieno di altri amori ... impurità,
furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia,
calunnia, superbia, stoltezza.
Se
cureremo il nostro cuore, in un continuo cammino di conversione, accoglieremo
la salvezza della Parola che salva,
Gesù.
Per
finire… non credere che santificare la festa sia andare al cimitero e non ha
messa, Gesù non ha insegnato così.
Oppure
non credere che la vita di pregheria sia un moltitudine di devozioni e poi non
conosci e leggi il Vangelo, Gesù non ha insegnato così.
Ed
ancora, non credere che la vita di ogni giorno sia un compromesso con la
consuetudine di molti e non una vita fondata sul Vangelo, Gesù non ha insegnato
così.
Infine.
Non credere che la frase “si è fatto
sempre così, o abbiamo fatto sempre così” sia la panacea di tutti i mali o
la sicurezza del bene vivere: Gesù non ha insegnato così, ma ha detto:
Questo popolo mi onora con le labbra,
ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine
che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio.Non confondere le tue sicurezze, con la Parola che salva, Gesù.
Amen.
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