sabato 1 settembre 2018

Pensieri sulla Parola di Dio ...



Madonna del Buon Cuore
XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

L’alleanza di Sichem: noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio, disse il popolo a Giosuè, comporta un accogliere. Cosa?

Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno

Ma perché? Si potrebbe obbiettare?
Perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza.

La Legge che viene da Dio è per noi saggezza e intelligenza.

L’Apostolo Giacomo aggiunge:
Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza. Siate di quelli che mettono in pratica la Parola, e non ascoltatori soltanto, illudendo voi stessi.

San Giacomo scrive: Accogliete … la Parola
La Bibbia nella traduzione CEI 2008, se ci fate caso, la mette in maiuscolo. Per noi la Parola è Gesù stesso.

La legge di Dio è Gesù, la sua Persona, il suo Vangelo.
Ma Gesù un giorno prima di tornare al Padre, promettendo il suo ritorno, lascia come custode di se stesso la Chiesa.

Con essa e in essa noi custodiamo, ascoltiamo e viviamo la Parola che salva. Custodiamo, ascoltiamo e viviamo Gesù.

Il Vangelo in questa domenica è su una questione pratica, cioè cosa vuol dire custodire, ascoltare e vivere Gesù.

La Legge di Dio può essere stravolta, manipolata, minimizzata, alterata… insegnando dottrine che sono precetti di uomini.

È la questione del lavarsi le mani.
A tavola! Lavatevi le mani, che è pronto! Dice la mamma.
Ma la questione del lavarsi le mani, in gioco nella pagina marciana, è ben lontana dall’invito della mamma.
Qui è in gioco il cuore puro, un buon cuore. Come se un buon cuore si possa creare dopo aver lavato le mani in quel gesto rituale che proponevano farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.

Anche il sacerdote, nella celebrazione eucaristica vive a nome di tutta l’assemblea il così detto lavabo, dopo l’offertorio. Un gesto liturgico che ha una valenza pratica (dopo aver incensato si toglie la patina dei fumi d’incenso e l’eventuale sporco del turibolo), ma anche simbolica: "Lavami, Signore, da ogni colpa, purificami da ogni peccato."
Ma non basta per aver il cuore accogliente, è un richiamo, una supplica.

«Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Disse Gesù.

Ecco quindi! Quel lavabo ci richiama e ci chiede, ancora una volta, dopo l’atto penitenziale, se il mio cuore è pronto per vivere fino in fondo una relazione d’Amore con la Parola che salva, Gesù.
Oppure il mio cuore è pieno di altri amori ... impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.

Se cureremo il nostro cuore, in un continuo cammino di conversione, accoglieremo la salvezza della Parola che salva, Gesù.
Per finire… non credere che santificare la festa sia andare al cimitero e non ha messa, Gesù non ha insegnato così.

Oppure non credere che la vita di pregheria sia un moltitudine di devozioni e poi non conosci e leggi il Vangelo, Gesù non ha insegnato così.
Ed ancora, non credere che la vita di ogni giorno sia un compromesso con la consuetudine di molti e non una vita fondata sul Vangelo, Gesù non ha insegnato così.

Infine. Non credere che la frase “si è fatto sempre così, o abbiamo fatto sempre così” sia la panacea di tutti i mali o la sicurezza del bene vivere: Gesù non ha insegnato così, ma ha detto:
Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio.
Non confondere le tue sicurezze, con la Parola che salva, Gesù.
Amen.

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