È il giorno natalizio per il cielo di
una vergine: seguiamone l'integrità. E' il giorno natalizio di una martire:
offriamo come lei il nostro sacrificio. E' il giorno natalizio di sant'Agnese!
(S.
Ambrogio)
Si racconta che i santi genitori (di
Agnese) tempo fa riferirono come, quando la tromba emise i suoi lugubri suoni,
subito ella, fanciulla com'era, si staccò dal seno della nutrice, e, sprezzando
le minacce e la rabbia del crudele tiranno, offrì spontaneamente alle fiamme il
suo nobile corpo: con deboli forze seppe vincere un'immane paura; e sulle nude
membra lasciò cadere la chioma disciolta, perché volto mortale non vedesse il
tempio del Signore.
O alma (Agnese), degna ch'io ti veneri, santo decoro del pudore, ti prego, o inclita Martire, sii propizia alle preci di Damaso!
(San Damaso)
Chi ci separerà dunque
dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la
fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: Per causa tua
siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello.
Ma in tutte queste cose noi siamo più che
vincitori per virtù di colui che ci ha amati.
(San Paolo)
La testimonianza dei Padri della Chiesa e dell’Apostolo Paolo ci
descrivono Agnese, una giovane ragazza, ma una cristiana matura e decisa.
Chi è Agnese?
- l'origine
del nome: Agnese deriva dal greco (agnox) e significa sacra, pura,
casta;
- la
condizione sociale: era un nome in uso presso le famiglie di liberti,
stato nel quale si dovevano trovare i genitori di Agnese;
- il martirio,
derivante dalla tenace volontà di testimoniare la propria fede cristiana;
- la
morte, avvenuta all'età di 12 o 13 anni;
- il
giorno del martirio: 21 gennaio;
- il luogo
di sepoltura: sulla via Nomentana, sul luogo dell'attuale basilica a
lei dedicata.
Come è raffigurata Agnese?
- Viene
generalmente rappresentata come una giovane donna, con un agnello
ai suoi piedi o in braccio, e con la palma del martirio.
- L’agnello
deriva dall’assonanza col suo nome, che significa "pura",
"casta". Nel giorno della sua festa vengono benedetti in S.
Agnese due agnelli, la cui lana viene usata dalle monache del monastero di
S. Cecilia per tessere il pallio che il Papa porta in ogni
celebrazione e che il giorno il 29 giugno dona agli arcivescovi metropoliti,
come segno di comunione con il Vicario di Cristo, e successore di Pietro,
il Papa.
- La palma
è l’attributo tipico dei martiri. Simboleggia la vittoria sulla morte che
il martire si è guadagnato, imitando Cristo con l’estremo sacrificio. Il
ramo di palma era infatti il premio che si riceveva in segno di vittoria, sia
presso i Greci che i Romani, simbolo del Paradiso, dove abita i giusti.
- il
corpo coperto dalle lunghe chiome, utilizzate per coprirsi le
nudità quando venne costretta all’esposizione in un postribolo;
- le fiamme del rogo (o i resti della
combustione), tra le quali venne gettata, rimanendo però incolume;
- la spada, con cui viene sgozzata o, in
alcuni casi, decapitata.
Sant’Agnese
ha scoperto che Gesù è il suo tesoro e
la sua perla preziosa.
Chiediamo alla Martire Agnese di pregare per noi
cristiani del XXI secolo perché custodendo la
memoria del suo sacrificio, viviamo ogni giorno nella memoria della Pasqua, così
da trovare in Gesù il senso alla nostra vita quotidiana ed eterna. Amen.
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