Io vengo a te nel nome del Signore
degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele, che tu hai sfidato. In questo
stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. (1 Sam 17)
Il
testimone cristiano è presenza del Signore, è manifestazione della Sua forza,
rimandano alla Sua forza.
I santi non
sono eroi, ma sono dei peccatori che seguono Gesù sulla strada dell’umiltà e
della croce e così si lasciano santificare da Lui, perché nessuno santifica se
stesso.
(Papa Francesco)
Davide
e Sebastiano sono così due eroi “cristiani”, di cui non risplende la loro
eroicità come vanagloria, ma come manifestazione della potenza di Dio.
Davide
e Sebastiano secondo un rilettura non cristiana sono due eroi omosessuali.
Davide
per la sua amicizia con Gionata, così come si legge in 2 Sam 1,16: Una grande pena ho per te, fratello mio,
Giònata! Tu mi eri molto caro; la tua amicizia era per me preziosa, più che
amore di donna.
Una
allegoria che nulla dice di omosessuale, ma che una certa rilettura gay della
Bibbia, ho voluto trovare.
Così
anche per Sebastiano. Ma in questo caso non è un passo biblico, ma solo una
rilettura artistica del martirio di Sebastiano. La rappresentazione
tradizionale di giovane, bello e forte, alcune volte quasi efebo e sognante,
piuttosto che di un giovane dolorante e vicino alla morte, ha scatenato le
visioni di ideale omosessuale. Ma è solo una rilettura di parte.
Questo
discorso ci porta ad un problema odierno: le unioni gay. La legge Cirinnà è un
grande problema per noi cristiani.
La
senatrice in una recente intervista ha affermato: “non c'è alcuna equiparazione con il matrimonio".
Noi
chiediamo al Signore che i cattolici in politica sia eroi cristiani come Davide
e come Sebastiano che portino avanti, nella potenza del Signore, il desiderio
di bene che Dio ha per l’uomo, il rispetto della persona, che la scelta civile non
sia esaltazione di un dittatura liberalista e di conformazione con chi vuole
andare contro la legge naturale e cristiana.
Ma
torniamo alla liturgia.
Benedetto il Signore, mia roccia
che addestra le mie mani alla
guerra,
le mie dita alla battaglia.
Prega
il salmista..
San Sebastiano, martire,
nobile atleta di Cristo,
dalla tua stessa terra
a te si levi il cantico.
Prega
l’inno ambrosiano.
Siamo
invitati a compiere la nostra battaglia, la nostra corsa – direbbe San Paolo - Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io
vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. So soltanto che lo
Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e
tribolazioni. Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a
termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare
testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
Sebastiano, figlio di questa terra, martire romano, interceda per noi, perché
possiamo anche noi come atleti di Cristo, compiere la testimonianza al vangelo. Amen.
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