martedì 3 dicembre 2013

Martedì della I settimana di Avvento


memoria di S. Francesco Saverio




«Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.. ».

Così Gesù esultò nello Spirito Santo.

Lo stesso sussulto immagino lo ebbe San Francesco Saverio quando nel 1545 a Malacca, in Malaysia incontrò alcuni giapponesi che gli diedero l'idea di estendere l'evangelizzazione al Giappone, dove arrivo nell’agosto 1549, ma poi il medesimo sussultò lo ebbe quando penso di evangelizzare la Cina, dove non vi giunse, perché ammalatosi di polmonite durante il viaggio da Malacca all'isola di Sancian - della Cina meridionale - qui morì il 3 dicembre 1552.

Il Vangelo di questo giorno ci ricorda che Gesù è l’atteso, annunciato dai profeti:
«Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Egli è Colui che compie le profezie!

Egli è il “germoglio spunterà dal tronco di Iesse … virgulto germoglierà dalle sue radici”.

Gesù è il nuovo inizio della stirpe umana, il germoglio immacolato che è germinato da un corpo immacolato: la Vergine Maria.

In Gesù c’è la pienezza dello Spirito. Egli “si compiacerà del timore del Signore”, perché in Gesù tutto compiace l’amore del Padre, da cui tutto ha principio perché Egli è l’Altissimo.

In Gesù tutto si rinnova e ritorna alla sua santa origine quando nel giardino del primo uomo tutto era in armonia, senza prede e predatori: “Il leone si ciberà di paglia, come il bue”.

Infatti si legge in Genesi:
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne”.

Gesù è venuto a ricreare questa giustizia e pace universale con tutto il creato. Egli viene come “un vessillo per i popoli” – dice Isaia – cioè come una bandiera sotto cui militare e e dietro cui camminare.
Sant’Ignazio di Loyola, amico e maestro di San Francesco Saverio; definisce Gesù: “Sommo e vero Capitano” sotto il cui vessillo militare.

Il Saverio consumò tutta la sua vita per militare sotto questa bandiera e per propagare - con un fuoco d’amore - il Vangelo di Gesù.

Francesco Saverio fu proclamato santo insieme a Ignazio di Loyola, il 12 marzo del 1622. Nel 1748 il Papa Benedetto XIV lo dichiarò patrono d’Oriente e nel 1904 Pio X lo proclamò Patrono delle Missioni insieme a Santa Teresa di Lisieux.

Come il santo missionario Francesco Saverio possa la nostra vita militare sotto il vessillo di Cristo per portare ad ogni uomo il regno di giustizia e di pace che il Signore Nostro Gesù Cristo è venuto ad iniziare con la sua Incarnazione, Morte e Risurrezione. Amen.

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