Giovanni Battista è l’unico tra i Santi, oltre la Madre del Signore, del quale si celebra con la nascita al cielo – la morte - anche la nascita secondo la carne – il compleanno (se così possiamo definirlo!).
«Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni». (Ger 1)
Abbiamo ascoltato nel libro di Geremia.
La vocazione profetica del Battista, fin dal grembo materno è circondata di eventi straordinari, pieni di gioia messianica, che prepararono la nascita di Gesù.
Giovanni è il Precursore del Cristo con la parola e con la vita.
Il battesimo di penitenza che accompagna l’annunzio degli ultimi tempi è figura del Battesimo secondo lo Spirito.
La data della festa, tre mesi dopo l’annunciazione e sei mesi prima del Natale, risponde alle indicazioni di Luca.
Fu il più grande fra i profeti, perché poté additare l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
Cosa impariamo dal Battista?
Il Battista ci insegna a essere servi del Regno di Dio, di fatti Egli vive una presenza ai bordi della storia della salvezza perché vuole indicare Colui che è l’atteso, Colui che è il centro.
La centralità di Gesù è l’annuncio del Battista.
Deve essere anche la nostra spiritualità.
Credo sia questa la forza di ogni discepolo e di ogni maestro che da discepolo deve accompagnare alla fede, perché il suo sguardo orienti verso Colui che è guardato.
“Fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù”. (Gv 1)
Questa è la vera libertà spirituale. Che deve accompagnare il nostre relazioni (sacerdoti e laici; genitori e figli; …)
Questo ci insegna San Giovanni Battista: la centralità di Cristo che fruttifichi in una piena libertà spirituale.
Amen.
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