Il Corpo Santo denominato “S. Celerina M.” proviene dalla Catacomba di S. Ciriaca al V erano in Roma, insieme con l'ampolla tinta di sangue e la lapide del loculo, ed è stata donata al Santuario dell’Incoronata del Buon Consiglio di Capodimonte in Napoli dall'Arcivescovo di Napoli che l’aveva ricevuta dagli eredi del Marchese Santangelo il 7 agosto 1946.
Il Corpo Santo, di nome proprio, come attesta la lapide del loculo - CELERINA IN PACE QUIESCE (Celerina riposa in pace) – fu donato al Marchese Santangelo, Ministro di Stato di Ferdinando II, il 25 giugno 1836 da Sua Santità Gregorio XV I.
Le Catacombe romane, abbandonate per un lungo periodo a causa delle invasioni barbariche, furono riscoperte a partire dall’anno 1578, suscitando un enorme entusiasmo nel popolo cristiano. E’ noto che le Catacombe sono state i Cimiteri della primitiva comunità cristiana nelle quali furono deposti anche molti Martiri: esse allora divennero testimonianza viva e concreta di Cristiani che vissero così profondamente la loro fede da accettare la morte piuttosto che tradire il Signore.
Poiché molte Chiese hanno desiderato avere un segno di questa eroica testimonianza, seguendo alcuni criteri per l’identificazione e col consenso dei Sommi Pontefici, dalle Catacombe si estrassero molti “Corpi Santi” destinati alla pubblica venerazione.
La riscoperta delle Catacombe nel secolo XVI venne considerata un avvenimento provvidenziale per la Chiesa capace di sottolineare fortemente il culto dei Santi e delle loro Reliquie in un momento in cui veniva fortemente contestato.
Il Popolo Cristiano accolse sempre queste sacre reliquie in un clima di festa e con grande devozione: esse infatti costituivano per i fedeli il segno della fedeltà al Signore fino all’estremo sacrificio e l’espressione della comunione con la Chiesa di Roma “che presiede nella carità a tutte le Chiese”.
Con il dono di un Corpo Santo venivano anche offerte indicazioni precise circa il culto da prestargli: il Corpo Santo deve essere custodito nella chiesa con rispetto e con decoro, le sue reliquie sono poste in venerazione con la possibilità di celebrare in suo ricordo unicamente la Messa in onore di tutti i santi Martiri.
C’è una particolare avvertenza per evitare un grave equivoco: non si può confondere il Corpo Santo denominato come “S. Celerina M.” con altri Santi dello stesso nome ricordati nel Martirologio Romano; in particolare non si può evidentemente identificare con S. Celerina Martire commemorato con i Ss. Martiri Scillitani.
L’augurio è che la presenza di queste Sacre Reliquie favoriscano un accrescimento della fede in Gesù Cristo e la forza per testimoniare il Signore anche nelle difficoltà dei nostri giorni.
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