Buona sera
Leggendo
l’articolo di Maria Teresa Improta su calabria7.it
Ringrazio perché ho trovato dopo molti anni i dati storici della presenza a Belvedere di questo San Valentino Martire.
La
questione invece di chi sia, è tutto a dire. Un nome non fa una storia.
Vi
riporto per semplificare due testi:
[ Tratto dall'opera «Reliquie
Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]
Leggendo il testo si può capire
che non ha nulla a che vedere con la catacomba di Cipriano da cui proviene la
presenza di Belvedere. Anche se rimane un mistero quel sia la catacomba di Cipriano.
Quindi si deduce che non è San Valentino prete e martire venerato in molti
luoghi (senza presenza di corpo) come patrono degli innamorati, ma solo un
omonimo tra i tantissimi (ad Udine e Monselice ci sono due corpi venerati come
patroni degli innamorati e il 14 febbraio viene data anche la folkloristica
chiavetta di metallo, che in origine è legata al culto del santo contro l’epilessia).
In più la festa del patrono degli
innamorati è un patronato successivo al culto del santo martire. Si legga:
Il legame tra
San Valentino e gli innamorati è legato alla tradizione anglosassone medievale,
secondo la quale gli uccelli iniziano a nidificare il 14 febbraio
risvegliandosi alla vita e al santo di quel giorno sarebbe toccata la
protezione appunto degli innamorati. "San Valentino, la primavera è
vicino" recita uno dei detti popolari e leggende e curiosità sono
prolificate su questo santo, la cui storia è un po' confusa per la presenza di
due santi con lo stesso nome vissuti nello stesso periodo e morti entrambi
martiri a Roma.
Valentino, era
sacerdote a Roma e amico dell'imperatore Claudio il Gotico. Accusato
pubblicamente, venne arrestato e interrogato dallo stesso imperatore, che
colpito dalla predicazione del santo, lo lodò pubblicamente per la saggezza
della sua dottrina. Venne quindi messo agli arresti domiciliari nella casa del
prefetto Asterio, dove restituì la vista alla figlia del suo ospite, della
quale si innamorò platonicamente, ma volle tener fede al suo ministero.
Valentino convertì l'intera famiglia del prefetto e per questo motivo fu
condannato a morte. Prima di morire scrisse una lettera alla ragazza che
consegnò al padre di lei. Il 14 febbraio 286 fu condotto sulla via Flaminia,
dove fu prima percosso con i bastoni e quindi decapitato.
Valentino era vescovo di
Terni e si recò a Roma per guarire un ammalato. Durante il suo soggiorno romano
convertì il rinomato filosofo Cratone e tre suoi giovani discepoli ateniesi,
esponendosi con il suo zelo alla facile delazione dei pagani. Il vescovo venne
tradotto in tribunale e condannato alla decapitazione, che avvenne nell'anno
273. I tre giovani neoconvertiti ne trasportarono allora il corpo a Terni dove
fu sepolto dalla sua comunità cristiana e di cui è patrono. A lui facevano
ricorso le giovani coppie che volevano far pace.
(Libri: San Valentino di Terni Storia,
tradizione, devozione - M. Schöpflin L. Seren - Edizioni OCD)
Detto ciò la presenza di Belvedere è solo un omonimo, e siccome tale, patrono degli innamorati. Andrebbe purificata la tradizione, se si vuole essere testimoni della Verità.
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