Monte Tabor |
1. Va' … su di un monte che io ti
indicherò… li condusse su un alto monte. Oggi due scene
di salita sul monte. Dopo il deserto, il monte è luogo per incontrare, stare
con Dio. È il mettersi in disparte e vivere la relazione con Dio. Le due scene
raccontano di una chiamata che conduce. In Abramo è chiamata a
salire sul monte, difatti il racconto ci ricorda le tipiche chiamate
vocazionali della Bibbia. Nel Vangelo invece la chiamata è sottintesa, c’è una
selezione tra gli apostoli, e solo tre vengono condotti all’esperienza sul
monte. Sapersi lasciar condurre dal Signore è buon atto di fede. Abbandonarsi
all’iniziativa di Dio, meglio, avere la consapevolezza che è il Signore che
guida i nostri passi: una volta nel deserto e una volta sul monte …
abbandoniamoci alla sua iniziativa! Così ben si comprende l’esortazione di
Paolo: se Dio è per noi, chi sarà contro
di noi! Chi si fa condurre non teme.
Il Tabor - Sacro Monte di Varallo |
2. Non sapeva infatti che cosa dire,
perché erano spaventati. Nei due racconti la Parola è
tutta di Dio. Egli esorta ed invita. L’uomo risponde o interviene nel dialogo,
ma non sempre con saggezza. È il caso di Pietro che parla per parlare, parla
per niente … preso dalla paura. Quante volte può succedere che straparliamo per
la paura, oppure parliamo senza saggezza in un momento di rabbia.
Ciò che possiamo capire è che
parlare è una cosa seria. La comunicazione è una cosa seria. Ma è anche vero
che tante volte non serve parlare è sufficiente ascoltare, come fa Abramo. Saper
ascoltare è un esercizio di virtù da imparare. È anche un’opera di
misericordia.
In un tempo dove tutti parlano,
parlano per niente, straparlano per paura o per rabbia, ponderare le parole è
certamente un esercizio di umanità da imparare … tacere per imparare ad
ascoltare… Dio e il prossimo.
󠇯Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla
nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!»
Amen.
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