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è meraviglia in Sardegna: natura, arte, fede e cucina.
Oggi
siamo ad Alghero (SS), città sul
mare.
Il
titolo mariano di Valverde è molto
presente nella penisola italiana.
Il
santuario di Alghero dista 7 km dalla città.
Nel
1435 è documentata la presenza di un luogo di culto dedicato a Santa Maria de Vallvert, al quale
apparteneva il simulacro oggi di proprietà della chiesa ricostruita nel 1635 ed
ampliata con 6 cappelle laterali, che prima di allora era intitolata alla Madonna della Freccia.
L'intitolazione
alla Madonna di Valverde è molto
probabilmente da mettere in relazione con la conquista catalana di Alghero,
avvenuta nel 1354, analogamente a quanto accaduto nel 1323 ad Iglesias, dove
esiste una chiesa dall'analoga intitolazione.
La
statuina della Madonna, in terracotta scura, è alta 33 cm, tiene in braccio il
Bambino Gesù, ha il capo sormontato da un'aureola dorata, la mano destra sul
petto mentre con la sinistra regge il mondo. La statuina è in genere rivestita
da un abito carico di gioielli che le fa assumere una singolare forma
triangolare. Il simulacro risale al XV secolo ed è inquadrabile in ambito
italiano. Fu rinvenuta, secondo la tradizione, sotto una colonna di granito
(oggi nel piazzale antistante il santuario), che si trovava in precedenza
davanti alla distrutta chiesetta di Santa Maria del Pilar, costruita nel
1649-50, la cui intitolazione derivava proprio dalla "inventio" della
Madonnina. Ciò è attestato da un'epigrafe, poi collocata nel 1808 sopra
l'ingresso principale del santuario di Valverde.
Narrano
le vicende, che nel 1530, il piccolo simulacro della Madonna Nera, al quale gli
algheresi sono devotissimi, venne nascosto sotto "il pilar" posto sul
sagrato, quando un'orda di barbareschi e turchi, oltre a saccheggiare la chiesa
campestre, portò via quindici prigionieri. La Madonna apparve in sogno al
parroco di Alghero, rivelò il nascondiglio, recuperata, fu portata in
cattedrale, dove "fuggì" per ritornare al proprio luogo d'origine. Dove
rimase.
L'imponente
è l’altare in marmo di Carrara del 1750, impreziosito da quattro colonne
tortili in marmo nero, con la nicchia superiore che ospita la statua della Madonna della Freccia, mentre la
nicchia inferiore è per la Madonnina di Valverde.
Non temerai il terrore della notte né
la freccia che vola di giorno
(Sal 91,5).
Statua
lignea grande detta "Madonna della freccia", conosciuta almeno dal
1637, può essere attribuita a maestranze catalane del XV secolo. Rappresenta la
Vergine con il Bambino sul braccio destro, mentre con la mano sinistra stringe
una freccia. Un documento del 1695 attesta che, a quella data, la venerazione
per questa statua era stata già soppiantata da quella per la Madonnina di
terracotta scura detta "del Pilar di Valverde".
A
testimonianza dell'affetto e della devozione di tantissimi devoti, sono le
centinaia di ex voto.
Nel
1695 vennero utilizzati 66 gioielli del tesoro del santuario, per essere fusi
ed ottenere, tre anni dopo, una preziosissima corona d''oro, arricchita da 145
smeraldi, costati 1016 lire; questa purtroppo venne rubata dalla cattedrale di
Alghero, nel 1960.
Sancta Maria, Stella matutina, ora
pro nobis
Preghiamo per la perseveranza nella
preghiera