Dalle "Lettere" di san Gaetano, sacerdote
Io sono un peccatore e di me faccio poco conto, ma ricorro ai santi servi del Signore, perché preghino per te Cristo benedetto e la sua Madre. Non dimenticare che tutti i santi non possono renderti cara a Cristo quanto lo puoi tu. E' impresa tua, e se vuoi che Cristo ti ami e ti aiuti, tu ama lui e volgi la tua volontà a piacergli sempre e non dubitare che, se anche ti abbandonassero tutti i santi e tutte le creature, egli ti aiuterà sempre nelle tue necessità. Sii certa che noi siamo sulla terra pellegrini e viaggiatori: la nostra patria è il cielo. Chi si insuperbisce, va fuori strada e corre alla morte. Mentre viviamo quaggiù, dobbiamo acquistarci la vita eterna, e tuttavia da soli non possiamo, perché l'abbiamo perduta per i nostri peccati, ma Gesù Cristo ce l'ha recuperata. Perciò bisogna che lo ringraziamo in ogni circostanza, lo amiamo, gli obbediamo e facciamo tutto quello che ci è possibile per rimanere con lui. Egli si è dato per noi come nostro cibo. Infelice chi ignora un dono così grande. Ci è dato di possedere Cristo, Figlio della Vergine Maria. Lo rifiuteremo? Guai a colui che non si cura di riceverlo.
Io sono un peccatore e di me faccio poco conto, ma ricorro ai santi servi del Signore, perché preghino per te Cristo benedetto e la sua Madre. Non dimenticare che tutti i santi non possono renderti cara a Cristo quanto lo puoi tu. E' impresa tua, e se vuoi che Cristo ti ami e ti aiuti, tu ama lui e volgi la tua volontà a piacergli sempre e non dubitare che, se anche ti abbandonassero tutti i santi e tutte le creature, egli ti aiuterà sempre nelle tue necessità. Sii certa che noi siamo sulla terra pellegrini e viaggiatori: la nostra patria è il cielo. Chi si insuperbisce, va fuori strada e corre alla morte. Mentre viviamo quaggiù, dobbiamo acquistarci la vita eterna, e tuttavia da soli non possiamo, perché l'abbiamo perduta per i nostri peccati, ma Gesù Cristo ce l'ha recuperata. Perciò bisogna che lo ringraziamo in ogni circostanza, lo amiamo, gli obbediamo e facciamo tutto quello che ci è possibile per rimanere con lui. Egli si è dato per noi come nostro cibo. Infelice chi ignora un dono così grande. Ci è dato di possedere Cristo, Figlio della Vergine Maria. Lo rifiuteremo? Guai a colui che non si cura di riceverlo.
San Gaetano nacque nel 1480 a Vicenza, da famiglia illustre e pia. Ad esempio di Gesù adolescente, Gaetano mentre cresceva nello spirito, faceva pure gran profitto nello studio. Studiò prima diritto a Padova, poi, da chierico, fu chiamato a Roma da Papa Giulio II che lo volle al suo servizio come segretario particolare prima e pronotario apostolico poi. A contatto con la Curia Romana concepì propositi di riforma del costume e, con Pietro Carafa (poi Papa Paolo IV), introdusse in Roma la Compagnia del Divino Amore.
Nel 1524, sempre con la collaborazione del Carafa, fondò una Congregazione di chierici regolari, la prima del genere, che si disse dei Teatini, dal nome latino di Chieti, Teate, di cui il Carafa era Vescovo: il suo Istituto tendeva alla carità spirituale e corporale e fu principio della grandiosa riforma cattolica del XVI secolo.
Nel 1524, sempre con la collaborazione del Carafa, fondò una Congregazione di chierici regolari, la prima del genere, che si disse dei Teatini, dal nome latino di Chieti, Teate, di cui il Carafa era Vescovo: il suo Istituto tendeva alla carità spirituale e corporale e fu principio della grandiosa riforma cattolica del XVI secolo.
San Gaetano creò numerose case a Napoli e Venezia, incrementando ogni possibile opera di beneficenza, avvicinandosi alle piaghe materiali e morali dei sofferenti, dedicandosi assiduamente all’apostolato tra i poveri e i diseredati; per sollevarne la miseria, istituì i Monti di pietà, aprì ospizi per i vecchi e fondò ospedali. San Gaetano morì a Napoli nel 1547 e fu canonizzato da Clemente X nel 1671.
Primo giorno della Novena a San Rocco, santo della Misericordia
O grande san Rocco, tu che partisti in cammino senza pensare al domani, insegnaci a donare tutto a Gesù, senza riserve, senza ripensamenti, con amore.
Gloria...
Gloria...
O grande san Rocco, medico dei poveri, degli esclusi, intercedi per noi in questi tempi segnati da un flagello tale e quale la peste che tu hai combattuto. Ispira i ricercatori, sostieni i malati, liberaci dal male.
Gloria...
Gloria...
O grande san Rocco, tu, andato in Cielo in solitudine, veglia sui nostri fratelli colpiti dal male che sono prossimi a morire, incita i cristiani ad accompagnarli, i santi ad amarli e ad aiutarli durante il passaggio.
Gloria...
Gloria...
PREGHIAMO
O Dio Santo, Padre, Figlio e Spirito Santo, per l’intercessione di Rocco, nostro amico, liberaci da tutte le malattie contagiose e da tutti i peccati.
O Dio Santo, Padre, Figlio e Spirito Santo, per l’intercessione di Rocco, nostro amico, liberaci da tutte le malattie contagiose e da tutti i peccati.
Nessun commento:
Posta un commento