** memoria facoltativa di San Biagio V.M.
I quattro Evangelisti sono concordi nell’attestare che la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica. In effetti, le malattie sono un segno dell’azione del Male nel mondo e nell’uomo, mentre le guarigioni dimostrano che il Regno di Dio, Dio stesso è vicino. Gesù Cristo è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta con la sua Morte e Risurrezione. (Benedetto XVI)
La lettera agli Ebrei ci ricorda:
anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
La partecipazione alla vittoria di Cristo è segnata dalla liberazione dalla Male; qui l’autore usa il termine “deposto”, che presuppone una libertà nel voler togliere.
E poi un decidersi di essere di Cristo … così da intraprendere una corsa, con lo sguardo fisso su Gesù, in Lui il mio desiderio di bene trova il compimento ed è portato a compimento.
Non siamo soli, siamo circondati da una moltitudine di testimoni , e tra questi oggi anche il vescovo e martire Biagio.
Vescovo dell’Armenia. Il prossimo 23 aprile il patriarca di tutti gli armeni proclamerà il martirio per la fede in Cristo di ben 1,5 milioni di armeni: uomini, donne e bambini! Siamo circondati da una moltitudine di testimoni.
Con lo sguardo in Gesù, perseveriamo nella corsa della fede. Amen.
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