domenica 30 marzo 2014

San Decio Martire, prega per noi!





In quel giorno, egli verrà per essere glorificato nei suoi santi ed essere riconosciuto mirabile da tutti quelli che avranno creduto, perché è stata accolta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Per questo preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l'opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. (2Ts 1,10-12).

Con questa esortazione di gusto apocalittico, l’Apostolo Paolo richiama la comunità di Tessalonica, l’odierna Salonicco, alla pienezza del bene e della fede in virtù della testimonianza ricevuta.

La Chiesa che è in Tessalonica ha data molti testimoni della fede alla comunità cristiana dei primi secoli, ed anche successivamente.

Tra di essi vogliamo ricordare Decio.

Spesso chi porta questo nome, assai raro, mi chiede se esiste il suo onomastico. Chi porta questo nome è spesso il decimo figlio di quelle numerose famiglie che una volta abitavano le nostre campagne: avere tanti figli voleva avere molte braccia da impiegare in campagna.

Avere tanti figli voleva dire essere aperti alla vita, come dono di Dio, e se pur con poco, si viveva tutti.

L’odierno Martirologio Romano in data 30 marzo, commemora: A Salonicco in Macedonia, ora in Grecia, san Donnino, martire.

Nel Martirologio Romano antico (1956) invece leggiamo:

Die 30 Martii. Tertio Kalendas Aprilis. Thessalonicae natalis sanctorum Martyrum Domnini, Victoris et Sociorum.

Et Sociorum”: ma chi sono questi altri compagni di martirio?

Un elenco della tradizione agiografica, definisce i compagni martirio di Donnino: Acacio, Filòpolo, Palatino, Vittore, Decio, ed altri cinque, di cui non si conoscono i nomi.

Come mai questa differenza? La memoria storica su San Donnino martire a Salonicco è ben attestata anche nei sinassari, mentre gli altri nomi sono riportati solo nel Martirologio di Ursando e poi nel Geronimiano e negli Acta Sanctorum dei Bollandisti.

Nulla di preciso sappiamo di questo gruppo di martiri. Da una miniatura del Monologio di Basilio II, conservato nella biblioteca vaticana (Cod. Vat. Gr. 1613 f. 162), del secolo XI, possiamo dedurre che testimoniarono la fede con il dono della vita, in quanto sono raffigurati durante la decapitazione.

Mentre nello specifico del capo gruppo, San Donnino, sappiamo attraverso i sinassari che ebbe i natali a Tessalonica o ad Antiochia, e fu cristiano fin dell’infanzia. Durante la persecuzione (304 d. C.) fu chiamato davanti al cospetto di Massimiano, davanti a cui testimoniò la sua appartenenza a Cristo. Per questo motivo fu portato su una altura fuori città e qui gli furono spezzate le ossa delle gambe e recisi i piedi.

Il Martire stette in vita , così mutilo, per sette giorni, poi spirò. San Donnino martire ebbe grande culto nella Chiesa di San Michele Arcangelo, detta del Litostrato, in Costantinopoli.

La memoria onomastica di questo gruppo di santi Martiri è il 30 marzo. Auguri!

Il Signore guidi i vostri cuori all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo”. (2Ts 3,5).

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