In quel giorno, egli
verrà per essere glorificato nei suoi santi ed essere riconosciuto
mirabile da tutti quelli che avranno creduto, perché è stata
accolta la nostra testimonianza in mezzo a voi. Per questo preghiamo
continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua
chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di
bene e l'opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del
Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del
nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. (2Ts 1,10-12).
Con questa esortazione di
gusto apocalittico, l’Apostolo Paolo richiama la comunità di
Tessalonica, l’odierna Salonicco, alla pienezza del bene e della
fede in virtù della testimonianza ricevuta.
La Chiesa che è in
Tessalonica ha data molti testimoni della fede alla comunità
cristiana dei primi secoli, ed anche successivamente.
Tra di essi vogliamo
ricordare Decio.
Spesso chi porta questo
nome, assai raro, mi chiede se esiste il suo onomastico. Chi porta
questo nome è spesso il decimo figlio di quelle numerose famiglie
che una volta abitavano le nostre campagne: avere tanti figli voleva
avere molte braccia da impiegare in campagna.
Avere tanti figli voleva
dire essere aperti alla vita, come dono di Dio, e se pur con poco, si
viveva tutti.
L’odierno Martirologio
Romano in data 30 marzo, commemora: A Salonicco in Macedonia, ora
in Grecia, san Donnino, martire.
Nel Martirologio Romano
antico (1956) invece leggiamo:
Die 30 Martii. Tertio
Kalendas Aprilis. Thessalonicae natalis sanctorum Martyrum Domnini,
Victoris et Sociorum.
“Et Sociorum”:
ma chi sono questi altri compagni di martirio?
Un elenco della
tradizione agiografica, definisce i compagni martirio di Donnino:
Acacio, Filòpolo, Palatino, Vittore, Decio, ed altri cinque, di cui
non si conoscono i nomi.
Come mai questa
differenza? La memoria storica su San Donnino martire a Salonicco è
ben attestata anche nei sinassari, mentre gli altri nomi sono
riportati solo nel Martirologio di Ursando e poi nel
Geronimiano e negli Acta Sanctorum dei Bollandisti.
Nulla di preciso sappiamo
di questo gruppo di martiri. Da una miniatura del Monologio di
Basilio II, conservato nella biblioteca vaticana (Cod. Vat. Gr. 1613
f. 162), del secolo XI, possiamo dedurre che testimoniarono la fede
con il dono della vita, in quanto sono raffigurati durante la
decapitazione.
Mentre nello specifico
del capo gruppo, San Donnino, sappiamo attraverso i sinassari che
ebbe i natali a Tessalonica o ad Antiochia, e fu cristiano fin
dell’infanzia. Durante la persecuzione (304 d. C.) fu chiamato
davanti al cospetto di Massimiano, davanti a cui testimoniò la sua
appartenenza a Cristo. Per questo motivo fu portato su una altura
fuori città e qui gli furono spezzate le ossa delle gambe e recisi i
piedi.
Il Martire stette in vita
, così mutilo, per sette giorni, poi spirò. San Donnino martire
ebbe grande culto nella Chiesa di San Michele Arcangelo, detta del
Litostrato, in Costantinopoli.
La memoria onomastica di
questo gruppo di santi Martiri è il 30 marzo. Auguri!
“Il Signore guidi i vostri cuori
all'amore di Dio e alla pazienza di Cristo”. (2Ts 3,5).
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