Sotto il titolo “Liberi per credere” sono racchiuse tutte le iniziative ideate della nostra Arcidiocesi che tra il 6 dicembre 2012 e il 6 dicembre 2013 celebra il XVII centenario dell’Editto di Milano.
Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, dove verso il 320, vi si aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe.
Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Luogo della sede per più di dieci secoli dei papi e nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726.
Cattedrale di Roma, chiesa madre di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della libertà di culto per i cristiani ed edificio di pietre, costruito per onorare il Salvatore del mondo, era il simbolo della vittoria, fino ad allora nascosta, della testimonianza dei numerosi martiri. Segno tangibile del tempio spirituale che è il cuore del cristiano, l a festa odierna ci esorta a rendere gloria a colui che si è fatto carne e che, morto e risorto, vive nell’eternità.
L’anniversario della sua dedicazione, celebrato originariamente solo a Roma, si commemora in tutta la Chiesa d’Occidente.
Questa festa deve far sì che si rinnovi in noi l’amore e l’attaccamento a Cristo e alla sua Chiesa.
La Chiesa sposa di Cristo, è il suo corpo dal cui costato uscì sangue ed acqua: segno di salvezza.
La Chiesa se pur fragile è resa edificio eterno per Grazia: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gesù parla del suo corpo umano, profezia della risurrezione, ma qui possiamo leggere la vicenda del suo corpo spirituale, al Chiesa, noi: essa si regge ad opere del suo Maestro, Signore, Redentore e Fondatore, Gesù.
Preghiamo per la Chiesa tutta ed edifichiamolo con una vita santa. Concludo ricordando cosa afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica:
“La Chiesa, unita a Cristo, da lui è santificata; per mezzo di lui e in lui diventa anche santificante. Tutte le attività della Chiesa convergono, come a loro fine, « verso la santificazione degli uomini e la glorificazione di Dio in Cristo ». È nella Chiesa che si trova « tutta la pienezza dei mezzi di salvezza ». 296 È in essa che « per mezzo della grazia di Dio acquistiamo la santità»”. (CCC 824)
“« La Chiesa già sulla terra è adornata di una santità vera, anche se imperfetta ». Nei suoi membri, la santità perfetta deve ancora essere raggiunta. « Muniti di tanti e così mirabili mezzi di salvezza, tutti i fedeli d'ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a quella perfezione di santità di cui è perfetto il Padre celeste »” (CCC 825)
“La carità è l'anima della santità alla quale tutti sono chiamati: essa « dirige tutti i mezzi di santificazione, dà loro forma e li conduce al loro fine »” (CCC 826)
«Capii che se la Chiesa aveva un corpo, composto da diverse membra, il più necessario, il più nobile di tutti non le mancava: capii che la Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era acceso d'Amore. Capii che solo l'Amore faceva agire le membra della Chiesa: che se l'Amore si dovesse spegnere, gli Apostoli non annuncerebbero più il Vangelo, i Martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'Amore racchiudeva tutte le Vocazioni, che l'Amore era tutto, che abbracciava tutti i tempi e tutti i luoghi!... Insomma che è Eterno!... » (S. Teresa di Lisieux) (CCC 826)
“Ricordati, Padre, della tua Chiesa
diffusa su tutta la terra:
rendila perfetta nell'amore” (PE II)
Amen.
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