martedì 26 marzo 2013

Martedì della Settimana Santa





“Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. …
Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte”. (Gv 13)

Ancora Giuda, appare in questo secondo giorno della Settimana Santa.
Egli partecipa con le sue opere, alle opere della notte. Egli, forse inconsapevolmente, voleva dar una luce al popolo di Israele, ma il suo operato è per le tenebre!

Preso il boccone, entrò in lui Satana!
Siamo ancora di fronte al tema del mangiare – del bere – e tutto questo ci fa comprendere che questa immagine è allegoria di libertà: come il Cristo era libero di bere e di mangiare per il compimento del Regno, così il mangiare il boccone di Giuda è libertà donata per la distruzione del Regno.

Una allegoria molto forte, che ci propone la riflessione sulla nostra fame, sulla nostra sete: la nostra libertà può essere a favore o contro il Regno. Per la luce o per le tenebre.




“Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù”. (Gv 13)

Gesù mio,
voglio stare alla tua tavola, al tuo fianco!
voglio avere la tua fame e la tua sete.
“Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera”. (Gv 4)
“Apro anelante la mia bocca, perché ho sete dei tuoi comandi” (Sal 119)

Mio Signore,
l’impeto di Pietro attraversa l’anima mia:
«Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». (Gv 13)

Mio Dio,
non canti ancora il gallo,
non abbia a rinnegarti ancora,
Tu, va’, mio Gesù,
ti contemplerò nella gloria della Croce,
perché abbia poi l’ardore di seguirti!
Amen.




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