sacerdote dell’Arcidiocesi di Valencia e martire
Beato Vincenzo Maria Izquiero Alcòn
Basilica di Nostra Signora “de los Desamparados” in Valencia
(opera di Melchor Gutiérrez San Martín)
|
nato il 24 maggio 1891 a Mosquerela, Teruel (Spagna)
morto per la fede il 18 agosto 1936 a Rafelbunyol, Valencia (Spagna)
Appartiene al gruppo dei Beati 233 martiri spagnoli di Valencia, beatificati del beato Giovanni Paolo II il 11 marzo 2001.
Martirologio Romano, 18 agosto: Nel villaggio di Rafelbunyol nel territorio di Valencia in Spagna, beato Vincenzo Maria Izquierdo Alcòn, sacerdote e martire, ucciso anch’egli in odio alla fede.
* * *
Nuovo record per il Papa beati 233 martiri spagnoli
12 marzo 2001 – La Repubblica.it
CITTA' DEL VATICANO Un nuovo record di beatificazioni e un nuovo appello contro il terrorismo spagnolo: ancora due obiettivi centrati da papa Wojtyla, ieri mattina in piazza San Pietro. Alla presenza di oltre 30 mila pellegrini giunti in gran parte dalla penisola iberica, Giovanni Paolo II eleva agli onori degli altari 233 religiosi e laici cristiani uccisi durante la guerra civile di Spagna e, per l' occasione, lancia un accorato appello per «la fine del terrorismo in Spagna», ritornato di nuovo drammaticamente in auge negli ultimi tempi. L' esortazione arriva nel mezzo di una beatificazione senza precedenti: mai nella storia della Chiesa un Papa aveva creato un numero così alto di beati in una sola celebrazione. Papa Wojtyla, parlando in spagnolo, ha esplicitamente affidato «alla intercessione dei nuovi beati una intenzione che alberga nei cuori: la fine del terrorismo in Spagna» che, specifica, va avanti da decenni con una serie orrenda di violenze e assassini, e ha «radice in una logica perversa che va denunciata». « Il terrorismo per Wojtyla nasce dall' odio, è radicalmente ingiusto e incrementa le situazioni di ingiustizia, offende gravemente Dio e la dignità delle persone; con il terrore l' uomo perde sempre, solo la pace costruisce i popoli; il terrore è nemico dell' umanità». E' il male che lamenta ancora il Papa grava sulla Spagna, dove «una serie orrenda di violenze e assassini ha causato numerose vittime e grandi sofferenze. Nessun motivo, nessuna causa o ideologia possono giustificarlo, solo la pace costruisce i popoli e il terrore è nemico dell' umanità». Nella successiva domenicale preghiera dell' Angelus, Wojtyla è tornato ad evocare il significato del martirio, ricordando in particolare «le comunità cristiane e i singoli cristiani che oggi soffrono e sono perseguitati a causa della fede». A questi «fratelli ha esortato il Papa vadano le nostre preghiere e le nostre raccomandazioni a Dio», magari attraverso la riscoperta del rosario che «in ogni epoca ha costituito un valido aiuto per innumerevoli credenti e, specialmente, per quelli che soffrono». I 233 nuovi beati provengono, in gran parte, dalla provincia di Valencia, e sette della Catalogna; 39 i laici e, tra gli altri, 37 sacerdoti dell' Azione cattolica, due suore figlie di Maria Ausiliatrice e religiosi di vari ordini, dai cappuccini, ai conventuali, ai gesuiti. Col rito di ieri, Giovanni Paolo II porta a 1.229 i beati proclamati nel suo pontificato in 124 celebrazioni; 446 i santi "wojtyliani", in 40 cerimonie. I predecessori di questo Papa, dal 1588 (cioè dall' anno di costituzione del dicastero vaticano per i santi) fino al 1978 (l' anno dell' elezione di Giovanni Paolo II), hanno proclamato complessivamente 1.310 beati e 300 santi. - ORAZIO LA ROCCA
Nessun commento:
Posta un commento