"Sarà un riconoscimento ai nostri martiri che lottarono per la fede e libertà di religione"
di H. Sergio Mora
ROMA, sabato, 24 marzo 2012 (ZENIT.org) - Tre giorni prima della partenza del Papa per il suo viaggio apostolico a Cuba e in Messico, martedì 20 marzo, è stato presentato il film messicano Cristiada, che racconta i terribili fatti della guerra civile messicana (1926–1929), conosciuta come cristera, della quale diversi dei suoi protagonisti sono stati beatificati da Benedetto XVI e altri canonizzati da Giovanni Paolo II.
Nell’auditorium dell’Istituto Patristico Augustinianum – di fronte alla colonnata del Bernini a Piazza San Pietro – gli invitati, quasi tutti giornalisti o rappresentanti del mondo della comunicazione e dello spettacolo, hanno partecipato all’anteprima del colossal messicano, nell’evento organizzato dall’agenzia H2O e presentato dal produttore messicano del film Pablo Josè Barroso.
Il produttore del film ha indicato ai presenti: “Questa domenica il Santo Padre celebrerà la messa nel monte Cubilete, dove c’è la statua di Cristo Re, centro geografico e spirituale del Messico”.
Questo significa, ha detto, “un riconoscimento ai nostri martiri che hanno lottato per la fede e libertà di religione”.
Il produttore ha ricordato che uno dei principali personaggi del film è un ragazzo, “il beato Josè Sànchez del Rio, che è stato martirizzato ad appena 14 anni e beatificato da Benedetto XVI, assieme con Anacleto Gonzàlez Flores, Miguel Gòmez Loza e i fratelli Vargas”.
“Voi gli vedrete in questo film – ha detto – e conoscerete la loro storia, come quella di Cristòbal Magallanes, interpretato da Peter O' Toole, e quella del padre Jose Maria Robles, canonizzato da Giovanni Paolo II.
Nel centro di Cubillete, dove 90 anni fa il delegato apostolico Ernesto Filippo era andato a consacrare la prima pietra del monumento a Cristo Re, fatto che gli costò la deportazione, “il papa celebrerà la Santa Messa con più di 400 mila persone”.
“Con Cristiada vogliamo che il mondo sappia e non dimentichi questi martiri che sono morte per Gesù, la sua fede e per difendere la sua libertà di religione. Sempre con le parole: Viva Cristo Rey y la Virgen de Guadalupe!”. E ha concluso chiedendo “l’appoggio di tutti voi e di tutti coloro che credono nella libertà per poter rimanere nei cinema”.
Il film sarà presentato nei cinema del Messico il 20 aprile, negli Stati Uniti il 1° giugno ed in settembre arriverà in Spagna.
È la produzione messicana più recente girata da tecnici e talenti del Paese azteca, in grado di competere con le migliori del mercato mondiale, interpretata da attori di fama mondiale come Andy Garcia, Peter O’Toole. Il registra è Dean Wright, i cui effetti speciali sono famosi nei film come Titanic, Il Signore degli Anelli e Le cronache di Narnia. È stato scritto da Michael Love, basandosi su fatti storici, ed è stato girata in inglese.
“È stata più che una coincidenza, direi una Dioincidenza -. ha detto Barroso a Zenit -. Questo film lo abbiamo pianificato tre anni fa. Chi ne avrebbe pensato che il Papa sarebbe andato in Messico e, per di più, a Cubilete, dove celebrerà una messa. Tutto questo ci arriva dall’Alto”.
“Noi della Dos Corazones Film abbiamo realizzato altri tre film e ci accorgiamo che alla gente interessano le storie con valori positivi. Prima ne abbiamo fatto uno sulla storia della Madonna di Guadalupe, poi un altro sulla grande leggenda del Sole e, infine, uno chiamato El Gran Milagro, primo nella classifica del Messico per cinque settimane.
In realtà non volevo fare più film, ma quando Dio vuole qualcosa, questa avviene, ed è il più insistente di tutti. Lui ci ha ispirato e condotto, abbiamo trovato attori molto bravi, che hanno funzionato e il risultato lo possiamo vedere: ha superato le mie aspettative”.
I cristeros sono importante per il Messico e per tutto il nostro continente. Sono persone che si sono offerte per quello che credevano e grazie a loro, oggi, c’è libertà di religione in Messico, con un imminente viaggio del Papa.
La trama del film
Il film basandosi in fatti reali della guerra cristera, inizia con i divieti del presidente Plutarco Calles. Una richiesta di un milione di firme presentata per protesta è rigettata dal governo: partono quindi una serie di intimidazioni, con fucilazioni di sacerdoti, messe interrotte dal’esercito e un crescendo di violenza che porta a molta gente semplice dei paesi a prendere le armi. I cattolici si dividono: alcuni si uniscono ai cristeros, altri no, molti servono la causa con le armi e l’appoggio logistico. Inizia anche un boicottaggio economico popolare evitando qualsiasi consumo.
Il film che racconta una guerra di tre anni, attraverso una serie di personaggi, ed è ricco di effetti speciali. Ricorda che non sono mancate brutalità come quando un treno viene attaccato dai cristeros con 51 vittime bruciate vive. I ribelli ricevono l’aiuto di un generale, Enrique Gorostieta, si disciplinano e la rivolta prende corpo. Mettono in seria difficoltà il governo di Calles e l’esercito federale, ma non accettano la mediazione di Roma per mettere fine al conflitto.
Il film è ricco di dettagli importanti che mostrano la trasformazione interiore dei personaggi, a partire dal generale Gorostienta, che accetta il comando per lottare per la libertà della religione anche se ostile alla Chiesa, ma il susseguirsi dei fatti preparano la sua conversione, nella quale è determinante il ruolo del giovane José Sanchez Del Rio, uno dei principali personaggi, assassinato dopo essere stato torturato per non aver rinnegato la sua fede e aver proclamato viva Cristo Re.
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