venerdì 23 settembre 2011

Santità sul Web




Santa Irene vergine e martire, martire delle catacombe di nome proprio, venerata a Catignano (PE).

Oggi, martedì 5 luglio 2011, alla presenza del Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, Mons. Giuseppe Comerlati, del Cancelliere Arcivescovile Can. Roberto Bertoia, del Superiore della Comunità conventuale Rev. Padre Salvatore Ugenti, e del Rev. P. Antonio Giuri, si è proceduto all’apertura dell’Urna in legno dorato e vetro, contenente i resti mortali di Santa Irene Vergine e Martire, al fine di operare una ripulitura interna dei cristalli e constatare la conservazione delle vesti che ricoprono il venerato corpo. Quindi si è proceduto alla chiusura con sigillo episcopale di Mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo Metropolita di Pescara-Penne, riapponendo il coperchio superiore anch’esso in legno dorato e vetro.

Sono presenti i Signori: Sig. Speziale Remo, Assessore al Comune di Catignano e rappresentante la Municipalità, Dott. Di Benedetto Enzo, Medico Chirurgo, Sig. Francesco Faricelli, Sig. Matteo Di Profio, Sig.ra Franca Di Francesco, Sig.ra Giulia Recchia, Sig.ra Maria Marcotullio, Sig.ra Irene Trabucco.

I presenti sottoscrivono questo verbale del quale si conserva una copia nel Convento dei Padri Terziari Cappuccini in Catignano, e un’altra nella Curia Metropolitana di Pescara-Penne.
Dall’esame delle ossa risulta che subì il martirio in giovanissima età.

La certezza del martirio risulta dal vasetto di sangue trovato ai piedi del corpo quando fu aperto il loculo. La sua apertura, assieme ad altre, fu autorizzata da Papa Pio VII che, nel 1802, ordinò di rimuovere i resti mortali dei martiri dalle catacombe di Santa Priscilla (cimitero dove furono sepolti numerosi martiri perseguitati, nel III secolo e nei primi anni del IV, da Diocleziano e Galerio) sulla via Salaria Nuova in Roma.

Le reliquie di Santa Irene, Il 4 ottobre 1834, con lettera credenziale del Cardinale Don Placido Zurla, Vicario Generale di Sua Santità, furono donate a Padre Enrico da Catignano, cappuccino, con facoltà di esporle alla venerazione pubblica. La consegna fu fatta a Don Raffaele Bergonzoli. Soltanto nel 1847, le Sacre reliquie della Santa, furono trasportate, via ferrovia fino a Città Ducale e di qui a spalle dai devoti, al convento di Catignano per opera di un altro cappuccino, Ministro Provinciale, Padre Giuseppe da Catignano.

Il suo nome è scolpito sulla tavola marmorea che chiudeva il sepolcro. La tavola col nome "IRENE" la si può vedere su una parete dell’attuale cappella della Santa.


da: http://www.conventosantairene.it/

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