San Rocco, un culto che da dopo il Concilio di Costanza, ha spopolato in tutta Europa e da qui nel mondo intero.
In Italia il culto del Santo pellegrino ha una connotazione storica e popolare.
Molti comuni e frazioni lo venerano con solenni riti che celebrano la memoria liturgica del 16 agosto, ma anche in altre date durante l’anno a ricordo di ex voto o di miracoli operati dal santo di Montpellier.
Ma dove incontrare segni storici della presenza del Santo in Italia?
Molti sono i percorsi.
Secondo gli agiografi egli morì a V oghera, o forse lì arrivo il corpo, perché venduto o trafugato da Montpellier.
Si potrebbe da qui partire visitando la Chiesa parrocchiale di San Rocco dove anticamente era custodito il sacro corpo ed ove ora è venerato il suo santo braccio. Poi proseguire verso nord e fare tappa a Sarmato (PC): qui la piccola chiesa sopra la grotta del santo e la fonte.
Sarmato è il luogo dove il Santo si ricoverò a causa del contagio della peste. Luogo della malattia e dell'incontro col cane.
A tal proposito, molte canzoni popolari ricordano che a Piacenza il Santo visse la prova della fede. Così infatti cantano a S. Sostene:
"In Piacenza Iddio per prova
nella coscia dal contagio ma
si attacco col tuo visaggio
perché il mondo sia protetto"
A Sarmato ha sede l'Associazione Nazionale San Rocco Italia. Dopo Sarmato, il cammino può giungere a Dovera (CR), dove c’è un piccolo e delizioso santuario.
Il santuario sorse, secondo la tradizione, nel 1524 a seguito di un evento miracoloso che ebbe come protagonista il mugnaio Ambrogio de Bretis (o Beretta) il quale, a seguito di visione in sogno di san Rocco, fu risanato dalla peste.
Il santo avrebbe richiesto l'edificazione di una chiesa promettendo grazie e protezione.
Di fronte allo scetticismo dei compaesani il santo diede un segno-prova infilando sotto la pelle della mano di Ambrogio una corniola.
Nello stesso anno 1524 il vescovo di Pavia, che a quei tempi aveva giurisdizione anche su queste terre, concedette alla scuola dei Disciplini l'approvazione di uno statuto e all'edificazione della chiesa. V i fu anche un intervento di papa Clemente V II che conferì al santuario speciali privilegi.
L'edificio era già costruito nel 1545 quando venne affidata a Callisto Piazza la decorazione interna.
Risale all'anno 1752 la costruzione a cavallo della roggia Chignola V ecchia di una sagrestia.
Nel 1868 il governò italiano decretò l'esproprio di tutti i benefici legati al santuario.
Dopo la visita al Santuario di Dovera il devoto di San Rocco giunge a V enezia: qui il corpo del Santo di Montpellier è giunto nel 1485.
Il 13 marzo il Patriarca Maffeo Girardi comunicò al Consiglio dei Dieci l'avvenuta traslazione delle reliquie (da V oghera) e certificò la loro autenticità.
Ecco concluso un piccolo itinerario storico sulle tracce di San Rocco in Italia.
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