domenica 11 maggio 2014

IV DOMENICA DI PASQUA (ANNO A)





“Io sono la porta”

Gesù la modalità con cui Dio è entrato nel tempo degli uomini ed è la modalità in cui noi uomini possiamo entrare nel tempo di Dio:

“se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.

Egli è il bene spalancato tra gli uomini, è il modo di fare il bene:

“facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio”.

Mi ha colpito due giorni fa una donna che ho incontrato in Chiesa.
Mi ha raccontato come prega, e poi mi ha detto come posso fare ancora meglio?

Gli ho risposto: già fa bene! Prega bene! Solo una cosa deve verificare se quel bene che impara pregando diventa poi meglio nel suo essere donna, moglie, madre e nonna!
Questa è la misura del bene!
La preghiera serve “perché Dio ci apra la porta della Parola per annunciare il mistero di Cristo”, ma poi tutto deve diventare vita, non bastano belle preghiere e poi il nulla!
Quindi, concludendo, impariamo a pregare bene per vivere meglio, con pazienza e amore.

Infine. Oggi è la 51° Giornata delle Vocazioni. Il cui titolo è: Le vocazioni, testimonianza della verità.
Cito un affermazione di papa Francesco dal messaggio per questa giornata:

“Disponiamo dunque il nostro cuore ad essere “terreno buono” per ascoltare, accogliere e vivere la Parola e portare così frutto. Quanto più sapremo unirci a Gesù con la preghiera, la Sacra Scrittura, l’Eucaristia, i Sacramenti celebrati e vissuti nella Chiesa, con la fraternità vissuta, tanto più crescerà in noi la gioia di collaborare con Dio al servizio del Regno di misericordia e di verità, di giustizia e di pace. E il raccolto sarà abbondante, proporzionato alla grazia che con docilità avremo saputo accogliere in no”. Amen.

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