martedì 12 maggio 2020

VIAGGIO VIRTUALE tra i santuari d’Italia: Orta



Lasciamo il mare di Rimini, e ci inoltriamo verso il Piemonte. Con i suoi stupendi Sacri Monti. Tra questi il Sacro Monte d’Orta, dove è venerata la Madonna delle Grazie.
Il Sacro Monte è posto a circa 400 metri d’altitudine in magnifica posizione panoramica sull’abitato di Orta e sul lago omonimo. Al suo interno sono state costruite venti cappelle affrescate, in cui 375 statue in terracotta di grandezza naturale illustrano la vita di San Francesco d’Assisi. I lavori di costruzione del complesso religioso iniziarono nel 1590 e si protrassero per più di un secolo.
Molte persone illustri hanno fatto visita al Sacro Monte di Orta, ma nessuna targa commemorativa ricorda che nei primi giorni del maggio 1882, il Monte fu meta di una gita destinata a lasciare un qualche segno nella storia della cultura europea. I protagonisti dell'ascesa al Monte furono Lou Andreas Salomè, sua madre Louise, Friedrich Nietzsche, ed un comune amico Paul Rée. Tra il tormentato filosofo tedesco e la brillante ragazza russa vi fu, nell'incanto del luogo, un incerto momento di tenerezza che alcuni biografi hanno poi chiamato l’idillio di Orta. È la stessa Salomè a ricordare l'episodio: «Insieme facemmo tappa... a Orta... dove il vicino Monte Sacro sembrò averci affascinato tanto da farci perdere il senso del tempo: mia madre si offese perché Nietzsche e io ci eravamo trattenuti troppo a lungo sul Monte Sacro». Il fugace idillio fu forse fonte di illusioni e poi di grande amarezza per il filosofo tedesco, che così scriveva a Paul Rée: «Sono stato veramente male per intere settimane, e se vi dico che ho avuto venti giorni di tempo da Orta, non occorre che dica di più».
Il complesso monumentale denominato Assisi del nord ha nella chiesa dei Santi Nicolao e Francesco, totalmente rimaneggiata nel 1600, il suo "cuore pulsante". In questo spazio sacro, un vero e proprio scrigno di tesori. L'elemento però di maggior valore artistico è una Pietà, venerata con il titolo di Madre del Redentore o Madonna delle Grazie. Si tratta di una scultura in legno, di fattura tedesca, che gli studiosi datano tra i secoli X e XI.

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