domenica 1 aprile 2018

Gli Apostoli mangiavano le uova a Pasqua?



cuzzupa calabrese

Gli Apostoli mangiavano le uova a Pasqua?

Se pensiamo le uova di cioccolata, no! Ma se pensiamo all’uovo, in genere si. Dobbiamo pensare che gli ebrei a Pasqua tra i cibi rituali avevano anche l’uovo.

L’uso dell’uovo come alimento rituale o bene augurante è presente nel Medioriente. I Persiani, ad esempio, se lo donavano a primavera come simbolo di fecondità. Gli ebrei lo usavano nelle celebrazioni pasquali come simbolo di rinascita-rinnovamento.

In questa simbologia è entrato nella tradizione cristiana.

Si pensi che nella cucina tradizionale italiana ci sono infiniti dolci a base di uova sode usate nelle feste pasquali: si pensi alla cuzzupa calabrese o corona trentina.
 
corona pasquale trentina
 
L’uovo richiama la nuova vita: il guscio infranto dal becco del pulcino è come il sepolcro da cui Cristo esce nella risurrezione.

L’uovo sodo dipinto è tipico della tradizione cristiana orientale e non solo.

Da tutte queste tradizioni nasce l’idea, dopo la scoperta del cacao, dell’uovo di cioccolato: siamo tra la fine del 1700 e il principio del 1800. Dapprima un uovo cioccolato pieno, poi solo la forma vuota.

Questa idea però pian piano ha perso la simbologia iniziale, tanto che nuove generazioni alla domanda cosa c’entra l’uovo di cioccolata con la Pasqua, rispondono: nulla!

Detto questo è importante raccontare e spiegare.

La prima opera che fecero i discepoli dopo la resurrezione di Gesù è quella di raccontare che Gesù è vivo, e che questo avvenimento era già raccontato e atteso nelle Scritture.

Anche raccontare dell’uovo di Pasqua è in questa logica. Dire che non siamo discepoli di un morto, ma amici del Risorto.

L’uovo di cioccolata, sembra strano, ma ci aiuta, se spiegato, a far memoria della Pasqua!