Allora Maria
disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Certamente la Madre di Dio è scelta prima di
SCEGLIERE.
Anche noi siamo stati scelti prima di scegliere: l’ho
abbiamo ascoltato nella seconda lettura.
In lui ci ha
scelti prima della creazione del mondo
per essere santi
e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci
a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù
Cristo.
Scelti per essere!
Potremmo raffigurarlo con un’immagine, quella di una
sorgente e di due affluenti. La fonte è nel «disegno d’amore della volontà»
divina: in greco c’è il vocabolo eudokía
che rappresenta il desiderio benevolo del cuore di Dio nei confronti delle sue
creature. Prima ancora che esse uscissero dalle sue mani, egli aveva già un
progetto, proprio come fa un padre che sogna un futuro glorioso per suo figlio.
Ed ecco, allora, il contenuto di quel “disegno d’amore”. Giungiamo, così, ai due affluenti. Il primo è quello dell’elezione: «ci ha scelti per essere santi e immacolati nella carità». Il grande sogno di Dio è, dunque, quello di vederci consacrati a lui, limpidi e dediti all’impegno dell’agápe, come è detta nell’originale greco la “carità”. Il secondo affluente d’acqua viva è la «predestinazione a essere figli adottivi»: è, quindi, l’adozione che ci rende partecipi della famiglia di Dio, accanto al Figlio unigenito Gesù Cristo.
Questa “predestinazione” non è un impulso meccanico e costrittivo – come talora lo si è concepito – ma, come suggerisce il vocabolo greco (pro-orízo) – è ancora una volta un progetto, un disegno d’amore che pervade la mente e il cuore di Dio e che attende la nostra libera e gioiosa adesione.
Ecco allora Maria è colei che sceglie di vivere limpida e dedita alla carità e figlia, sempre figlia, prima di essere madre: come vediamo nella nostra bellissima immagine della Madre di Dio venerata nella nostra Chiesa. Amen.
