venerdì 15 giugno 2018

Errori iconografici!





Alcune osservazioni:

L’ovato di questo altare offre S. Vito Martire, accanto a cui, un cane di manto tappezzato, ritto sulle zambe sta in atto di leccargli le piaghe. [ma potrebbe essere, e più probabilmente, San Rocco, invocato in occasione della peste, per i relativi miracoli da lui operati]"

Non lecca nessuna piaga, in quanto San Rocco ha la piaga sulla coscia.


"Nel terzo altare [del 1888] la Madonna degli Angioli, cui soggiacciono S. Biagio, S. Antonio Abate e S. Bonaventura; la di cui berretta di porpora gli viene presentata da due Serafini. Nell’ovato S. Bernardino da Siena in abito claustrale, con lunga stola."


Direi che il terzo santo è San Carlo Borromeo, si riconosce dal naso!
L’ovale mi pare sia San Giuseppe da Copertino.

"Venerasi nel sotto altare [ultimo presso l'ingresso realizzato «XX saeculo ineunte»] S. Giuseppe da Copertino, che sorvola in faccia la Croce. Ai suoi piedi due monaci compresi, da alto stupore, che ben lo appalesano ne le mosse del volto, e delle mani. Di questo santo si venera la statua lavorata da’ nostri artisti Brudaglio. Lo stesso sta genuflesso a pié del legno della croce che sostengono due serafini, e sulla base sono rilevati due faccette di Angioli alati. L’ovato contiene l’Arcangelo Raffaele [Michele, e non Raffaele]."

L’ovale è San Michele arcangelo, la scritta sullo scudo dice il significato del suo nome: Quis ut Deus, Chi è come Dio.

buona correzione!

Nessun commento: