Quanto ho
incontrato questo errore iconografico ho subito sorriso, ripensando all’articolo del Sig. Giovanni
Mascia, che ricordavo di aver letto su S. Mercurio.
C’è però una
differenza.
L’iconografia codificata per il santino cromolitografico di S.
Mercurio, è quella un soldato martire, certo che richiama la statua di Toro, ma che a sua volta è un soldato martire codificato: poteva essere San … Martire,
chiunque!
È poi il
contorno iconografico che lo definisce quale santo patrono di Toro, perché
oltre a riprodurre la statua ivi venerata, c’è sullo sfondo il paese. Ma questo
è comprensibile per chi conosce S. Mercurio di Toro e la stessa cittadina di
Toro
Nel caso invece di San Gennaro e San
Firmino, oltre lo sfondo, che è Napoli e il Vesuvio, il santo vescovo ha gli
attributi iconografici del vescovo beneventano (ampolle del sangue) che
non sono elementi generici per qualunque vescovo - come la mitria e il
pastorale - e poi c'è la mano benedicente: evidente richiamo all’intercessione
del vescovo martire sulla città partenopea nel mettere a tacere la furia del Vesuvio
(che nell’iconografia sta eruttando!)
Per cui
questa iconografia non può essere utilizzata per un altro santo vescovo.
Nel caso
di S. Mercurio e S. Fermo, essendo un generico soldato martire una certa modifica
grafica può essere applicata usando lo stesso cliscé per più santi martiri. Certo
non è la via maestra per l’iconografia di un santino, sono più della linea che
esso effigi il simulacro locale, per cui il santino della Sagdos di Milano (1941)
ha evidentemente subito questo processo. La stessa identica cosa la si può dire
per il santino di S. Vittore patrono di Asigliano Vercellese. Qui è ancora può
evidente il lavoro di modifica iconografica, che per giunta lo rende simile a
S. Espedito per il fatto di innalzare la croce, che nell’iconografia del
martire di Militene porta la scritta “hodie”.
Quindi
infine va evidenziato che essendo la ditta a Milano è abbastanza plausibile che,
avendo il cliscé e ricevendo un ordine successivo per un santo martire – qual è
Fermo o Vittore – molto venerato in Lombardia, l’abbia usato – se pur
modificato e in modo arbitrare – per creare un nuovo santino. Con buona pace
dell’infuocato Sig. Giovanni Mascia.
Senza
nessun oltraggio, S. Gennaro benedica e così spenga l’eruzione verbale!
Due domandi finali.
Ma se vogliamo fare confronti anche la statua di San Mercurio e di San Sostene (Napoli 1817) si richiamano, a dimostrazione che sono iconografie di Santi Martiri che poi vengono codificate con il culto e le esigenze locali.
PS. Se volete sorridere un po', leggete i commenti: tra preoccupazioni e conclusioni assurde .. tutto partendo da un santino!
Due domandi finali.
Perché
stampare a Milano nel 1941 un santino e non a Napoli ad esempio?
La stamperia di Milano aveva finito i grafici o gli artisti tanto da non poter inventare una nuova iconografia oppure giocava al risparmio?
La stamperia di Milano aveva finito i grafici o gli artisti tanto da non poter inventare una nuova iconografia oppure giocava al risparmio?
Sostene di S. Sostene (CZ) |
Mercurio di Toro (CB) |
Ma se vogliamo fare confronti anche la statua di San Mercurio e di San Sostene (Napoli 1817) si richiamano, a dimostrazione che sono iconografie di Santi Martiri che poi vengono codificate con il culto e le esigenze locali.
PS. Se volete sorridere un po', leggete i commenti: tra preoccupazioni e conclusioni assurde .. tutto partendo da un santino!
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