martedì 5 marzo 2013

Martedì della III settimana di Quaresima






 “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Così preghiamo ogni giorno con la preghiera del Padre Nostro.
La pagina del Vangelo di questo giorno è un bella spiegazione della frase contenuta nella preghiera che Gesù insegnò ai suoi discepoli.

“Non infrangere la tua alleanza”. Abbiamo ascoltato nella prima lettura. Il Signore non viene mai meno alla sua alleanza. Egli è sempre pronto al perdono.
Egli però ci chiede il desiderio di seguirlo con il cuore.
Egli desidera il cambiamento del nostro cuore: potremo anche noi dire oggi “ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto”, così come abbiamo ascoltato nella preghiera di Azaria?

La conversione quaresimale è questione di cuore. E il cuore del tutto è il perdono. Che è il più alto grado della scala della perfezione cristiana.
Il perdono è il filo che unisce i tanti episodi del Vangelo: il perdono dei peccati è il miracolo che salva i tanti malati e emarginati che Gesù incontra.
Il perdono è il più alto grado dell’amore. Perdonare è farsi responsabili dell'altro. Gesù è venuto in mezzo a noi perdonando perché Egli si è reso responsabile del nostro male affinché noi avessimo una nuova possibilità di vita… perdonare è allora dare una nuova possibilità.

È più facile perdonare o perdonarsi o farsi perdonare?

Concludo con un pensiero di San Giovanni Crisostomo: “niente ci fa somigliare tanto a Dio come l’essere sempre disposti a perdonare”.
Amen.

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