Quando ho scoperto, acquistato e
ottenuto il santino della Venerabile Maddalena d’Asburgo, mi sono domandato se
esiste una fama di santità in questa famosa famiglia europea.
Ho cercato sul web e con vari
fonti ho trovato quanto segue.
Anna d'Asburgo, 14 dicembre
Anna del Tirolo (Innsbruck, 4
ottobre 1585 – Vienna, 15 dicembre 1618), figlia dell'arciduca d'Austria-Tirolo
Ferdinando II e della sua seconda moglie Anna Caterina Gonzaga, è stata
imperatrice del Sacro Romano Impero, regina di Germania, d'Ungheria e di Boemia
come moglie di Mattia d'Asburgo. Fu la responsabile dello spostamento della
corte Imperiale da Praga a Vienna, che divenne uno dei centri della cultura
europea. Sostenitrice della Controriforma, ebbe una grande influenza su suo
marito, con il quale fondò la Cripta Imperiale, che divenne il luogo di
sepoltura della dinastia degli Asburgo. L'undicesimo volume del “Leggendario
Francescano”, che riporta “Istorie de Santi, Beati, Venerabili, ed altro Uomini
illustri, che fiorirono nei tre Ordini del Serafico Padre San Francesco”,
pubblicato a Venezia nel 1722 a firma del padre F. Benedetto Mazzara, minore
riformato, non manca di ricordare l'imperatrice Anna, che vestì l'abito dei
Penitenti Frncescani e ne professò la Regola. Il Menologio Francescano la ricorda
il 14 dicembre.
Beato Carlo I d’Asburgo, 21 ottobre
Karl Franz Josef von
Habsburg-Lothringen, figlio primogenito dell'arciduca Ottone d'Austria, nel
1911 sposò la principessa Zita di Borbone-Parma, dalla quale ebbe otto figli.
“Sub tuum presidium” venne inciso sulle loro fedi nuziali. Carlo divenne erede
al trono in seguito all'assassinio nel 1914 dello zio Francesco Ferdinando. Due
anni dopo, alla morte di Francesco Giuseppe, gli succedette automaticamente
quale Imperatore d’Austria e Re Apostolico d’Ungheria: era il 21 novembre 1916.
Fece per l’occasione questo proposito: “Farò tutto ciò che è in mio potere per
bandire gli orrori ed i sacrifici della guerra il prima possibile, per ridare
al mio popolo la benedizione della pace amaramente mancata”. Questo compito fu
concepito dal giovane Carlo quale via per seguire Cristo e farsi santo,
nell'amore per i popoli a lui affidati, nella cura del loro bene e nel dono
della sua vita per loro. Sostenette la posizione del Papa Benedetto XV
contrario all’ “inutile strage”. In seguito alla sconfitta nella prima guerra
mondiale volle presenziare al solenne Te Deum alla vigilia del capodanno 1919.
Gli chiesero perché volesse ringraziare il Signore nell'anno in cui perse tutto
ed egli rispose: “l’importante è che i popoli abbiano ritrovato la pace” e per
questo occorreva ringraziare Dio. Fu poi esiliato con la sua famiglia
nell’isola portoghese di Madeira. La sua salute andò peggiorando. Zita raccolse
una per una le ultime parole del suo sposo: “Ho sempre cercato di conoscere la
volontà di Dio e di eseguirla nel modo più perfetto”. “Io devo ancora soffrire
tanto affinché i miei popoli si ritrovino ancora tra loro”. Il giorno della sua
morte Carlo volle avere vicino il figlio Otto: “Desidero che veda come muore un
cattolico”. Il sacerdote espose l'Eucaristia nella stanzetta e Carlo esclamò:
“Gesù, io confido in Te. Gesù, in Te vivo, in Te muoio. Gesù io sono tuo, nella
vita e nella morte. Tutto come vuoi Tu”. Nel proclamare Beato l’ultimo
imperatore, il 3 ottobre 2004, Giovanni Paolo II disse che questi doveva
rappresentare “un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno
in Europa la responsabilità politica!”. La sua memoria liturgica è celebrata il
21 ottobre nell’anniversario del matrimonio con la Serva di Dio Zita.
Carlo V d’Asburgo, + 21 settembre
Nell’estate del 1556 intraprende
l’ultimo viaggio, alla volta del monastero di San Jéronimo di Yuste, in
Estremadura, dove aspetterà la fine, confortato dall’amicizia di san Francesco
Borgia (1510-1572), terzo generale della Compagnia di Gesù. Muore all’alba del
21 settembre 1558, stringendo fra le mani il crocifisso, al termine di
un’esistenza vissuta – secondo lo storico inglese Martyn Rady – da “crociato,
scudo della chiesa universale, e monarca universale”.
Elena d'Asburgo, + 12 marzo
Figlia di Ferdinando d'Asburgo
(futuro imperatore Ferdinando I) e di Anna Jagellone, figlia del re di Boemia e
Ungheria. Assieme alle sorelle Maddalena
e Margherita fondò il convento per
nobildonne di Hall, la cui costruzione venne avviata nel 1567 e completata due
anni dopo. Margherita non poté vedere la fine dell'opera poiché morì il 12
marzo 1567. Le altre due arciduchesse entrarono nel 1568 con altre sei
candidate nel nuovo convento, la cui guida fu assunta da Maddalena. Elena vi
rimase fino alla morte, avvenuta a quarantuno anni di età. È sepolta nella
chiesa del monastero.
Elisabetta d'Asburgo, + 22 gennaio
Elisabetta respinse anche varie
offerte di matrimonio, fra cui anche una dello zio, Filippo II, e rimase vedova
fino alla morte, avvenuta il 22 gennaio 1592 per una pleurite, in odore di
santità.
Venne sepolta dapprima nel
convento da lei fondato, ma, quando nel 1782 questo venne chiuso e la chiesa di
S. Elisabetta entrò a far parte della chiesa evangelico-luterana di Vienna, le
sue ossa vennero traslate nello Stephansdom.
L'undicesimo volume del “Leggendario
Francescano”, che riporta “Istorie de Santi, Beati, Venerabili, ed altro Uomini
illustri, che fiorirono nei tre Ordini istituiti dal serafico padre San
Francesco”, pubblicato a Venezia nel 1722 a firma del padre F. Benedetto
Mazzara, minore riformato, non manca di ricordare la regina Elisabetta
d'Asburgo in quanto terziaria francescana.
Giovanna d'Asburgo (Matteo Sánchez), “gesuita nel cuore”, + 7 settembre
Giovanna, rimasta vedova, pensò di
prendere i voti come francescana, che era ciò che ci si aspettava all’epoca da
una vedova che non aveva intenzione di risposarsi, ma era più interessata alla
Compagnia di Gesù di Ignazio di Loyola, per cui intavolò un buon rapporto con
uno dei suoi membri, san Francesco de Borgia.
L’ordine non aveva mai accettato
delle donne, ma la sua insistenza fu tale (e probabilmente influì anche il suo
rango) che riuscì a formulare i voti in segreto assumendo uno pseudonimo
maschile, Matteo Sánchez.
La sua fede si intensificò, e
visto che pubblicamente non poteva far parte dei Gesuiti in modo ufficiale nel
1557 fondò il Convento de las Descalzas Reales, un luogo abitato dalle Clarisse
in cui si ritirò due anni dopo e da dove sostenne il fratello e continuò a
collaborare all’educazione dei nipoti e delle nipoti.
Il 7 settembre 1573 Giovanna
d’Austria morì a causa di un tumore e venne sepolta nel convento che aveva
fondato.
Venerabile Maddalena d’Asburgo, 10 settembre
Nacque il 14 agosto 1532 ad
Innsbruck dall’imperatore Ferdinando I e da Anna, figlia di Luigi II
d’Ungheria. Il connubio reale fu benedetto dalla nascita di quindici figli, fra
i quali Margherita (m. 1566), Maddalena ed Elena si distinsero per pietà e virtù.
Nel 1547 perdettero la madre e l’educazione delle tre principessefu affidata
alla contessa di Thurn, moglie di Vito di Thurn, donna di rara intelligenza e
di vera, solida virtù. Il padre dapprima aveva pensato diverse combinazioni
matrimoniali a carattere politico per Maddalena, ma tutti i suoi piani andarono
a vuoto. Inclini fin dalla prima giovinezza alla pietà e alla vita ritirata, le
tre sorelle fecero, con il permesso del padre, voto di castità perpetua,
Margherita nel 1563, Maddalena ed Elena nel 1564.
Morta Margherita, Maddalena ed
Elena, insieme ad altre dieci giovani che si erano loro unite, diedero origine
nel 1569 ad una fondazione femminile. Il loro fratello, arciduca Ferdinando II,
principe del Tirolo, fece adattare per loro la Munze di Hall, dove decisero di
condurre vita religiosa in comune, senza però costruire un vero monastero.
Maddalena volle affidare la direzione spirituale della sua fondazione
all’Ordine dei Gesuiti, ma trovò grande resistenza da parte del generale s.
Francesco Borgia. Per tre anni si svolse una intensa corrispondenza a questo
riguardo tra Innsbruck e Roma e alla fine il principe del Tirolo e sua sorella
Maddalena riuscirono nel loro intento; Maddalena allora scrisse gli statuti
della fondazione regia (“Parthenon regium”) assistita e consigliata da s.
Pietro Canisio, che si trasferì più volte a questo scopo da Friburgo in
Svizzera, a Innsbruck. Questi statuti riflettono una forte dipendenza dalle
costituzioni della Compagnia di Gesù.
Maddalena fece costruire una
chiesa ed un collegio per i Gesuiti, che con la predicazione e l’insegnamento
si dedicavano alla formazione religiosa del popolo. A lei bisogna riconoscere
innanzi tutto una intensa attività riformatrice che si associò a quella del
fratello, il principe Ferdinando II: non si stancò mai di contribuire alla
lotta contro il luteranesimo nelle città, e gli anabattisti nelle campagne. Fu
in realtà un lavoro immane quello compiuto dalle forze sane della controriforma
per trasformare il crudele Tirolo del sec. XVI, nel successivo “heiliges Land”
(= santa terra). In questa lotta Maddalena tenne una posizione intermedia;
dette particolare impulso al rinnovamento religioso del Tirolo con la preghiera
e il raccoglimento interiore suo e delle campagne, e inoltre affrontò, anche pubblicamente
e direttamente, le questioni religiose.
Non fu comunque soltanto molto
attiva sul piano della riforma, ma anche nella vita privata: come superiora
della casa dette uno splendido esempio di intima riforma di vita. Delle
quindici ore in cui era divisa la giornata nella Regola, sei erano consacrate
alla preghiera e alla meditazione e le restanti al lavoro e alla ricreazione.
Nella sua casa entrarono numerose
giovani e vedove, in parte provenienti dalle famiglie nobili tirolesi più in
vista. Le principesse Gonzaga fondarono a Castiglione una casa ad imitazione
della fondazione di Hall. Anche a Monaco di Baviera nacque una fondazione
simile. Sua sorella Elena morì nel 1574 e Maddalena la seguì nel 1590, dopo una
breve malattia.
Il suo spirito rimase vivo nella
fondazione fino ai tempi moderni per cui così può scrivere lo storico diocesano
Tinkhauser: “Non si conosce nessun periodo in cui sia venuta meno l’osservanza
della disciplina nella fondazione o in cui ne sia diminuito lo zelo e
l’attività caritatevole”. Nonostante questo la fondazione dovette sottostare alle
vicissitudini dei tempi: la persecuzione dei monasteri provocata
dall’imperatore Giuseppe la distrusse nel 1783.
Maddalena, ancora in vita, fu
ritenuta santa. Questa fama continuò anche dopo la sua morte, come è dimostrato
dal grande numero di preghiere che nel sec. XVIII si recitavano in suo onore.
Dopo i processi diocesani, il 23 agosto 1905, fu emesso il decreto di
introduzione del processo apostolico. L’arciduca Francesco Ferdinando riacquistò
poco prima di essere assassinato nel 1914, la chiesa sconsacrata del monastero
insieme ai contigui edifici e ne fece intera donazione alle Figlie del Sacro
Cuore, chiamate dal Belgio. Le spoglie di Maddalena sono state collocate nel
1935 nella parete orientale della chiesa del monastero elevato a basilica.
Traduzione dal santino:
La Venerabile Serva di Dio Maddalena, arciduchessa d'Austria
Fondatrice dell'ex convento reale
delle dame a Hall in Tirolo
nata il 14 agosto 1532 a
Innsbruck, battezzata il 10 settembre 1590 a Hall in Tirolo.
Preghiera*
per ottenere presto la
beatificazione della Venerabile Serva di Dio, la Duchessa Maddalena d'Austria
Divino sovrano federale del
Tirolo, un tempo, nell'amore del tuo santissimo cuore, attraverso la
partecipazione della tua fedele serva Maddalena della Casa d'Asburgo, hai
preservato incolume l'unità e la purezza della fede in questa terra, ma in
seguito hai unito i nostri padri nell'eroica lotta per la loro fede,
conducendoli a gloriose vittorie di fedeltà per la casa imperiale degli avi; ti
chiediamo dal profondo del cuore di far sì che noi, insieme alla tanto provata
casa imperiale, vedremo presto il giorno della beatificazione della tua fedele
serva, per il tuo maggiore onore e per la nostra più dolce consolazione e santa
gioia, affinché il Tirolo e la nostra amata patria austriaca confidino
fermamente in questo nuovo patto di protezione celeste e, per sua
intercessione, rimangano inseparabilmente uniti in tutte le turbolenze presenti
e future con l'unica Santa Chiesa benedetta e nell'unità delle genti con la
fedele Casa d'Asburgo. Amen.
Con l'autorizzazione del Reverendissimo Principe Vescovo di Bressanone.
(*) Lo stesso vale per le diocesi tirolesi.
Stampato da B. Kühlen, M. Gladbach.
Margherita d'Asburgo, 12 marzo
Figlia di Ferdinando d'Asburgo
(futuro imperatore Ferdinando I) e di Anna Jagellone, figlia del re di Boemia e
Ungheria. Assieme alle sorelle Maddalena ed Elena fondò il convento per
nobildonne di Hall, la cui costruzione venne avviata nel 1567 e completata due
anni dopo. Margherita non poté però vedere la fine dell'opera, perché morì nel
1567, a soli trentuno anni. È sepolta, assieme alle due sorelle monache, nella
chiesa dei gesuiti di Hall.
Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena, + 20 gennaio
Nel 1849, dopo l'abdicazione del
suocero, Maria Adelaide divenne regina di Sardegna. Gentile e premurosa, adempì
sempre con scrupolo ai doveri di sovrana. Il marito però, pur stimandola, la
tradì ripetutamente, in particolare con Rosa Vercellana che poi, rimasto
vedovo, sposò morganaticamente. Mite e remissiva, Maria Adelaide soffrì in
silenzio. Sostenuta da una fede profonda, si dedicò all'educazione dei figli
alle opere di carità. Le continue gravidanze ne minarono in pochi anni il
fisico. L'8 gennaio 1855 diede alla luce un figlio ch'ebbe poi pochi mesi di
vita. Era stata la sua ottava, tormentata, gravidanza. Qualche mese prima era
morto, a tre anni, un altro figlio. Rimase febbricitante, il suo volto pallido
e smunto. Un'improvvisa e violenta gastroenterite la colpì - era il 16 gennaio
– mentre in carrozza rientrava a palazzo dopo aver assistito al funerale della suocera
che per lei era stata quasi una madre. Morì, assistita dal marito, il 20
gennaio 1855. Il funerale fu celebrato nella Chiesa di San Lorenzo, fu poi
sepolta nella Basilica di Superga.
Devotissima della Vergine
Consolata frequentò con assiduità il suo santuario, dove le si dedicò il
monumento già citato, opera di Vincenzo Vela, che la raffigura inginocchiata,
al fianco della suocera con la quale si era sforzata di temperare la politica
anticlericale del governo sabaudo. Scrisse di lei Costanza d'Azeglio:
"Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza, e che conquistava i
cuori per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che
ne rivelavano l'animo". Nel 1895 le fu dedicato l'Istituto dei Rachitici
di Torino, poi trasformato in ospedale.
Maria Antonietta d'Asburgo
L’epiteto di martire, che Pio VI
attribuì a Luigi XVI, con l’allocuzione Quare lacrymae del 17 giugno 1793, fu
esteso alla Regina più controversa e calunniata, ma anche più amata, e persino
venerata, della storia.
Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, + 12 gennaio
Vincenzo Vela scolpì a ricordo
suo e della nuora un artistico monumento in marmo di Carrara che le raffigura
inginocchiate, in preghiera, nel santuario torinese della Consolata, da loro
assiduamente frequentato.
Serva di Dio Suor Margherita della Croce (Margherita d'Asburgo), clarissa, 5 luglio
Margherita d'Asburgo, arciduchessa
d'Austria, era figlia dell'imperatore Massimiliano II d'Asburgo, e di Maria di
Spagna. L'undicesimo volume del “Leggendario Francescano”, che riporta “Istorie
de Santi, Beati, Venerabili, ed altro Uomini illustri, che fiorirono nei tre
Ordini di San Francesco”, pubblicato a Venezia nel 1722 a firma del padre F.
Benedetto Mazzara, minore riformato, non manca di ricordare questa nobildonna
della quale si avviarono le pratiche per la beatificazione. Nel 1580 in Spagna
tra le Scalze Reali Francescane, vestì l'abito della prima regola di Santa
Chiara.