venerdì 29 maggio 2015

Venerdì della VIII settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


memoria Santi Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro e del vescovo Vigilio
 
 
 
 
 
 
Così canta l’inno di Mameli, l’inno nazionale italiano.
Un inno che come abbiamo ascoltato dalla prima lettura fa l’elogio di uomini illustri, dei padri nostri nelle loro generazioni”.
Perché citare oggi l’inno? Forse per il 31 ci sono le regionali? No.
L’inno riporta la parola Legnano, città italiana, dove i comuni dell’Italia settentrionale, sotto la bandire del papa Alessandro III e con il vessillo della croce, sconfissero l’egemonia del imperiale che aveva saccheggiato e distrutto le città.
La battaglia di Legnano, quella decisiva, avvenne il 29 maggio 1176.
Le genti lombarde attribuiscono la vittoria di Legnano ai Santi Martiri che oggi celebriamo.
Si narra infatti che nel giorno dello scontro tra le milizie milanesi e quelle del Barbarossa, tre colombe uscirono dalla chiesa di San Simpliciano, dove sono custodite le loro reliquie, e andarono a posarsi sulla croce del Carroccio rimanendovi fino al termine della battaglia.
Storia o leggenda, certo quel 29 maggio cambiò la storia.
Chi sono i Santi Martiri che ricordiamo oggi?
Come dice la prima lettura:
furono uomini di fede, e le loro opere giuste non sono dimenticate
I Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro erano nati in Cappadocia e, ancora giovinetti nel IV secolo vennero mandati a Milano per essere istruiti nella fede dal vescovo sant'Ambrogio. Attratti dall'ideale missionario furono inviati al vescovo di Trento, san Vigilio che li destinò nel 387 ad evangelizzare l'antica regione dell'Anaunia, l'odierna Valle di Non. Dopo dieci anni a servizio della gente della valle, il 29 maggio del 397, furono trucidati durante una festa pagana agreste nella località di Mecla, oggi Sanzeno. Nella località è stata eretta una basilica a loro dedicata. Il vescovo Vigilio racconto l’evento inviando, al vescovo di Milano Simpliciano e al vescovo di Costantinopoli, Giovanni Crisostomo, una lettera e alcune reliquie dei tre martiri. A Milano le reliquie sono custodite nella chiesa di San Simpliciano.
Dice ancora Siracide: Nella loro discendenza dimora una preziosa eredità.
Noi siamo l’eredità dei Santi Martiri … come dice Siracide, noi siamo i loro posteri.
Conclude la prima lettura:
La loro discendenza resta fedele alle alleanze e grazie a loro anche i loro figli.  Per sempre rimarrà la loro discendenza e la loro gloria non sarà offuscata.
 
 
 
Santi Martiri, intercedete per noi, affinché l’Italia rimanga fedele nella fedeltà del Signore Gesù, per il cui nome avete dato la vita.
Santi Martiri, la nostra vita sia testimonianza al Vangelo così che il Vangelo di Cristo risuoni in eterno. Amen.

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