sabato 1 febbraio 2014

Sabato della III settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)





Non avete un Santo a cui siete particolarmente legati? Io tanti… il beato Andrea Carlo Ferrari è uno di questi.
Ma cosa vuol dire legati. Non vuol dire che lo invocate spesso come intercessore… non sono stato educato a pregare i santi, ma sono stato educato ad ammirarli e a provare una certa santa invidia per il loro amore per Gesù.
I Santi sono coloro in cui il Vangelo si è realizzato, dicono la possibilità, il fatto che essere cristiani veri possibile.
Il beato Ferrari è uno di costoro.

«Maestro, non t’importa che siamo perduti?»

Questa frase del Vangelo di oggi ben sta nella vita santa del Cardinal Ferrari.
Vive un periodo difficile della vita sociale ed ecclesiale.

Ma ebbe anche, nella sua vita, la gioia di aver a che fare con uomini santi del suo tempo: San Guido Maria Conforti e il Venerabile Giocondo Pio Lorgna, due fondatori e santi sacerdoti.

Pure il Cardinal Ferrari era un santo, un gran santo, anche nella malattia
Il Cardinale si ammala di cancro alla gola.
Sentite che pensiero profondo: “Nella stretta del dolore e dell'afflizione, nella tristezza dell'animo tribolato, il prostrarci con fede e con amore dinanzi all'Ostia Santa vuol dir essere ristorati e fortificati nel cammino, spesso difficile, della vita”.

Chissà se noi arriveremo ad una fede così!

Muore il 2 febbraio 1921. Nonostante la pioggia, i funerali del pastore defunto riuscirono un trionfo per l'incredibile concorso di vescovi, di sacerdoti e di fedeli. Il governo italiano lo commemorò alla camera. Don Angelo Roncalli, oggi San Giovanni XXIII, che ebbe frequenti contatti con lui, lo considerò sempre "un autentico santo", e quando diventò papa non si stancava di ripetere: "Se Pio X aveva una statura di santità di un metro, il Card. Ferrari l'aveva di quattro".

Chissà se noi arriveremo almeno alla statura di un metro di santità?

Nel 1894 il Papa Leone XIII lo nomina Arcivescovo di Milano. È in questa occasione che assume, accanto al suo nome di Battesimo, anche quello di Carlo, in onore di S. Carlo Borromeo.

“Siamo cristiani chiusi nel nostro cuore e nelle nostre chiese, cristiani di sacrestia? Cristiani solo a parole, ma che vivono come pagani? Dobbiamo farci queste domande, che non sono un rimprovero. Anch’io lo dico a me stesso: come sono cristiano, con la testimonianza davvero?” dice Papa Francesco (16 ottobre 2013).

Ma pensate lo stesso Leone XIII, alla fine del 1800, diceva: “debbano uscire dalle sacrestie e andare al popolo”.
Il Cardinal Ferrari, facendo sua l’esortazione di Papa Leone XIII di “uscire dalle sacrestie”, intensifica il proprio impegno nel sociale. Per arginare la propaganda marxista e aiutare la popolazione, l’Arcivescovo decide di attuare degli interventi sociali: vengono fondate le Casse di risparmio e le Cooperative di consumo.

Nel 1912 promosse la fondazione di un nuovo quotidiano che sostituisse "L'Unione". Il nuovo organo d'informazione si chiamò "L'Italia", che poi divenne «L'Avvenire d'Italia», che ora si chiama «L'Avvenire».

Dopo la guerra, l’opera sociale del Cardinale prosegue senza sosta: nascono le mense operaie, le mense quotidiane per i poveri.
Nel 1921 sorge la Casa del Popolo, poi chiamata Opera Cardinal Ferrari. Nello stesso anno, viene inaugurata anche l’Università Cattolica, progetto alla cui realizzazione il Cardinale aveva fortemente lavorato negli anni precedenti, sostenuto dall’opera e dal pensiero di illustri testimoni di santità, come il beato Giuseppe Toniolo, il servo di Dio Padre Agostino Gemelli, e il beato Contardo Ferrini.

Come vedete un figura immensamente grande… una fulgida stella di santità.

Infine la bellissima pagina del secondo libro di Samuèle.
La pagina è allegoria della vicenda piena di male del re Davide: il quale si scandalizza per la vicenda della pecorella piccina, ma non è capace di riconoscere le sue opere del male.

Quante volte noi siamo così!
Giudici per gli altri «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte.
Diceva Davide,
però per noi siamo ciechi!

«Tu sei quell’uomo!

La santità che ammiriamo nel Beato Andrea Carlo Ferrari ci sproni ad essere anche noi uomini di fede, di carità e di misericordia.

Amen.

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