domenica 7 aprile 2013

II DOMENICA DI PASQUA (ANNO C)





Udire, vedere, contemplare, toccare, credere... Verbi che esprimono la fede "concreta" in Giovanni, concreta nel senso di reale e non eterea, basata sulle sensazioni. È tuttavia fede che coinvolge tutti i sensi, in cui tutto l'essere personale è coinvolto. In una parola: fede in Colui che si è fatto carne.

Vidi … uno simile a un Figlio d’uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d’oro. Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la sua destra, disse: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per sempre e ho le chiavi della morte e degli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle presenti e quelle che devono accadere in seguito». (Ap 1)

La testimonianza di Giovanni e degli altri apostoli è fondamentale.

“Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore” (Gv 20)

La nostra fede si fonda sulla testimonianza resa dagli apostoli. Un fondamento sicuro da cui non discostarsi.

Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»”. (Gv 20)

“Credere in Dio equivale a credere in tutto, perché significa credere in Colui dalle cui mani tutto proviene… In questo senso, significa anche credere in se stessi, cioè accogliere se stessi dalle mani di Dio così come si è… Significa pure accettare dalla mano di Dio il proprio mondo, gli uomini con cui si vive, la propria società, il proprio tempo e destino, con tutte le preoccupazioni che vi sono incluse, anche la preoccupazione per la morte propria e degli altri. La fede è dunque il grande sì, il grande gesto positivo verso la totalità dell’esistenza e del mondo. Il sì detto a Dio è anche il sì detto a tutto”. (Bernhard Welte (1906-1983) - teologo cattolico tedesco e filosofo - Dal nulla al mistero assoluto, Marietti, Casale Monferrato 1985, p. 158).

“Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!»”.

La risposta di Tommaso è il suo grande sì a Dio, ma è anche il suo grande sì detto a tutto.
Accogliamo la testimonianza degli Apostoli affinché credendo, abbiamo la vita.

Signore Gesù,
Sei Tu la concretezza della mia fede.
Tu sei la mia difesa, il mio scudo, la sicurezza della mia vita eterna.
Ti tengo saldo nel mio cuore, nella mia mente e davanti al mio sguardo.
Grazie, perché con Te nulla mi distoglie dall'essere figlio del Padre.
Amen.

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