domenica 17 marzo 2013

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)





“«Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova” (Is 43)

Perché il Signore ci richiama in questa domenica a non ricordare? Ci vuole senza memoria, ci vuole smemorati?
Qual è il senso di questa esortazione?

Leggiamo il Vangelo.
“Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv 8)

Sant’Agostino ha immortalato l’atto finale di questa mancata lapidazione in sei parole: “Relicti sunt duo: misera et Misericordia - Rimasero soltanto loro due: la misera e la Misericordia”

Credo che queste parole del Vangelo danno luce, significato alla pagina del profeta Isaia: il Signore ci chiede di dimenticare il nostro passato di peccato – come lui lo dimentica – per vivere una nuova vita senza peccato: “va’ e d’ora in poi non peccare più”.
La conversione quaresimale è allora uno scrivere sul nostro cuore – di terra - un nuovo percorso di Vita – di Cielo - , possa il Signore Gesù scrivere con il suo dito sul nostro: ecco, ora va, io ti amo, ma tu non peccare più, vivi la tua vita rinnovata in me, sii il Cielo sulla terra.

Infine con un pensiero di S. Teresa d’Avila, donna di vera e profonda conversione:
“Quando la terra dell’anima mia si sarà cambiata in Cielo, sarà pure più facile che si compia in essa la volontà del Padre, mentre senza questa trasformazione, non vedo proprio come ciò possa farsi, non trattandosi che di una terra sterile e vile.”
(Cammino di perfezione, c. 32, n. 2).




Concludendo, quindi con San Paolo diciamo:
“Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù”
Amen.

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