Quando agli inizi degli anni 1980
fece la sua comparsa una nuova terribile malattia – l’AIDS – ci si accorse che
oltre alla mancanza (allora) di farmaci efficaci per prevenirla e curarla,
v’era anche quella di un patrono per i malati di AIDS.
Ma non ci si perse d’animo. Così,
dopo un decennio (1991), nel bel mezzo di un Congresso Internazionale sull’AIDS
giunse provvidenziale la notizia che Papa, allora San Giovanni Paolo II, aveva “affidato” la
malattia a Luigi Gonzaga perchè la gestisse nel migliore dei modi. Difatti, nel XVI secolo il giovane marchese
Gonzaga aveva rinunziato alle allettanti ricchezze paterne per entrare nella
Compagnia di Gesù, morendo a soli 23 anni per un’infezione contratta durante la
terribile pestilenza che colpì Roma nel 1591 mentre, con grande abnegazione, si
prodigava ad assistere i malati, al punto da prendere in braccio gli appestati
che venivano abbandonati nelle strade, e idealmente estesa alle vittime dell’AIDS, malattia definita “la peste del XX
secolo”.
Ma poi nel 2001 si anche aggiunto
Luigi Scrosoppi.
Padre Luigi Scrosoppi, sacerdote
friuliano, che per la sua intercessione la Congregazione per le cause dei santi ha riconosciuto la miracolosa guarigione dall' Aids di un giovane africano,
Peter Changu Shitima.
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