sabato 14 maggio 2016

Festa di san Mattia Apostolo

 
 
 
 
 
Martirologio Romano, 14 maggio: Festa di san Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo; per questo, dopo l’Ascensione del Signore, fu chiamato dagli Apostoli al posto di Giuda il traditore, perché, associato fra i Dodici, divenisse anche lui testimone della resurrezione.
 
 
* * *
 
Prima della riforma liturgia:
 
24 FEBBRAIO
SAN  MATTIA, APOSTOLO
(Negli anni bisestili questa festa si rimanda al 25 febbraio).
 
Un novello Apostolo.
Un Apostolo di Gesù Cristo, San Mattia, viene con la sua presenza a completare il coro dei Beati che la Chiesa invita ad onorare in questa stagione liturgica.
Mattia fu ben presto alla sequela di Gesù, divenne testimone di tutte le sue opere fino al giorno dell'Ascensione. Era del gruppo dei discepoli, non degli Apostoli; ma era destinato a tale gloria; di lui infatti parlava David, quando profetizzò che un altro avrebbe preso l'Episcopato lasciato vacante dalla prevaricazione di Giuda traditore (Sal 108). Nell'intervallo di tempo che passò fra l'Ascensione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo, il Collegio Apostolico provvide alla sua elezione, affinché il numero dei dodici stabilito da Cristo fosse al completo il giorno in cui la Chiesa, ricevendo lo Spirito Santo, doveva presentarsi alla Sinagoga. Il novello Apostolo prese parte a tutte le tribolazioni dei fratelli in Gerusalemme; e quando giunse il momento della dispersione degl'inviati di Cristo, si diresse verso le province che gli erano state affidate da evangelizzare.
 
L'insegnamento dell'Apostolo.
Le gesta di san Mattia, i suoi travagli e le sue prove sono rimaste ignorate. Ci furono solo conservati alcuni punti della sua dottrina negli scritti di Clemente Alessandrino. Fra l'altro troviamo una sen­tenza, che ci faremo un dovere di citare qui, perché è in rapporto ai sentimenti che la Chiesa ci vuole ispirare in questo santo tempo.
"È necessario, diceva san Mattia, combattere la carne, e non lusingarla con ree soddisfazioni; quanto all'anima, dobbiamo farla crescere mediante la fede e la conoscenza" (Stromata, l. 3, c. 4).
Infatti, rotto nell'uomo l'equilibrio per il peccato, ed inclinando i suoi sensi al basso non abbiamo altra maniera di restaurare in noi l'immagine di Dio, che costringendo il corpo a subire violentemente il giogo dello spirito. Lo stesso nostro spirito ferito spiritualmente dalla colpa di origine, è trascinato su una china pericolosa verso le tenebre. Soltanto la fede lo può scampare, umiliandolo; e la ricompensa della fede è la conoscenza. È in sintesi, tutta la dottrina che la Chiesa si sforza in questi giorni di farci comprendere e praticare. Glorifichiamo colui che così ci rischiara e ci fortifica.
La stessa tradizione che ci offre una tenue traccia della carriera apostolica di san Mattia, ci fa noto che le sue fatiche furono coronate dalla palma del martirio, senza però precisare se ciò avvenne in Etiopia o nella Giudea.

da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - I. Avvento - Natale - Quaresima - Passione, trad. it. P. Graziani, Alba, 1959, p.  826-827

Nessun commento:

Posta un commento