giovedì 3 settembre 2015

BEATI MARTIRI DI VIACELI

 
 
 
 
Trentotto monaci di Viaceli, nella provincia di Santander, in Spagna, furono espulsi dal loro monastero l'8 settembre 1936 da agenti della Federazione degli anarchici iberici.
 
Imprigionati, furono rimessi in libertà: alcuni si dispersero in case private, altri raggiunsero Bilbao dove la religione non era perseguitata in modo violento, altri si raggrupparono a Santander, formando tre piccole comunità che cercavano di mantenere nascostamente la vita monastica.
 
Probabilmente a causa di qualche delazione, il 1° dicembre un gruppo che comprendeva soltanto fratelli conversi fu arrestato. La polizia marxista voleva sapere da dove prendevano i mezzi di sussistenza. Avendo dichiarato che era il padre priore che si occupava della cosa, fornirono forse agli agenti rossi il pretesto per arrestare un secondo gruppo, che comprendeva il priore e altri monaci sacerdoti.
Pío Heredia, il priore, non volle assolutamente dichiarare il nome di chi forniva loro degli aiuti. Dopo penosi interrogatori e maltrattamenti durante il processo istruito nella notte del 2 dicembre per dare una parvenza di legalità alla condanna dei religiosi, ma in realtà in odio alla fede e per cercare di impadronirsi del loro denaro o per sapere l'indirizzo dei benefattori, avvenne l'esecuzione. 
 
Secondo la testimonianza di un oblato di quindici anni, che si trovava con i monaci e che fu poi rilasciato, i religiosi furono caricati su un autocarro in due gruppi separati, uno nella notte del 3 dicembre, l'altro nella notte successiva.
Non se ne seppe più nulla. Gettati in mare dalla scogliera a picco del faro di Santander o condotti in barca e sommersi nelle acque profonde della baia oppure, come risulterebbe da una testimonianza indiretta, fucilati vicino al cimitero della città? La prima ipotesi sembra la più probabile.
Il 29 dicembre un converso a voti temporanei, Leandro Gómez Gil (1915-1936), fu scoperto dai miliziani in una casa privata: apparteneva al gruppo di monaci studenti e fratelli conversi che si era prudentemente dissolto dopo la scomparsa del padre Pío e dei suoi compagni. Gli altri si rifugiarono a Bilbao, ma Leandro non osò farlo, dato che rientrava nella categoria per la quale era giunto l'ordine di mobilitazione. La polizia rossa lo maltrattò in modo orribile, fino a farlo tanto sanguinare dalla bocca, dal naso e dalle orecchie che un lenzuolo ne fu inzuppato. Il giorno successivo fu cacciato a forza in un'auto e scomparve per sempre. Anche lui fu forse annegato o fucilato. Si seppe in seguito chi lo aveva assassinato in odio alla fede e alla Chiesa: gli uccisori furono perdonati.
 
La passione di questi monaci fu preceduta da quella di due confratelli che erano rimasti al monastero. Infatti il giorno dell'espulsione i banditi marxisti avevano trattenuto con loro due sacerdoti, il segretario padre Eugenio García Pampliega (1902-1936) e il padre Vincenzo Pastor Garrido (1905-1936), probabilmente nella speranza di poter mettere le mani sul denaro dell'abbazia, che ritenevano ricca. Le loro investigazioni non dettero però alcun risultato.
 
Il 21 settembre gli anarchici offrirono ai due padri di accompagnarli in macchina a Santander, ritardando la partenza fino a notte inoltrata, ma a una ventina di chilometri dal monastero li uccisero a colpi di pistola, abbandonandone i cadaveri sul ciglio della strada. Ritrovati il giorno seguente, la gente del posto li seppellì nel cimitero di Rumoroso. Soltanto nel 1940, dopo essersi accertati di tutte le voci che correvano, i monaci di Viaceli esumarono le due spoglie (sepolte senza cassa, uno sopra l'altro) e le trasportarono al monastero, seppellendole nel chiostro della lettura dietro il seggio abbaziale.
 
Ecco l'elenco dei martiri del 3 e 4 dicembre:
 
1. Pío Heredia Zubía (1875-1936), priore, sacerdote
2. Giovanni Battista Ferrís Llopis
(1905-1936), sacerdote  
3. Amedeo García Rodríguez
(1905-1936), sacerdote  
4. Ezechiele Alvaro de la Fuente
(1917-1936), converso a voti temporanei
5. Antonio Delgado Gonzáles
(1915-1936), oblato di coro 

6. Marcellino Martín Rubio
(1913-1936), novizio di coro  
7. Valeriano Rodríguez García
(1906-1936), sacerdote  
8. Eustachio García Chicote
(1891-1936), sottomaestro dei conversi  
9. Angelo de la Vega Gonzáles
(1868-1936), converso  
10. Alvaro González López
(1915-1936), professo corista a voti temporanei
11. Eulogio Alvarez López
(1916-1936), converso a voti temporanei 

12. Benvenuto Mata Ubierna
(1908-1936), novizio converso 
 
Di tutti questi martiri è stata introdotta la causa di beatificazione. Il processo diocesano è stato aperto nel 1996, a sessant' anni dal martirio.
 
Sono stati beatificata, oggi, nella Cattedrale di Santander. La celebrazione è stata presieduta dal Cardinale Amato.
       
(Coll. O.C.R. 1937, p. 17 ss. / Coll. 1939, pp. 85-91 / Coll. 1945, p. 220 / D.P.Moreno Pascual, Como incienso en tu presencia, Viaceli 1996 / Cistercium, 1987, pp. 214-216 / Cistercium, 1996, pp. 413-416)
 

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