domenica 16 agosto 2015

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO B)



San Rocco de la Croix
Osoppo (UD)

Noi possiamo fare la spesa per sfamarci dove vogliamo. Nutrici ad esempio di carne italiana o di carne importata, sfamandoci con intelligenza e con o senza risparmio. Cioè alimentandoci di Cristo o di surrogati di Verità, di Vita e di Speranza.

Noi possiamo stare in una tavola di lamentosi, che si lamentano se non è ben cotto, se è troppo cotto, se è troppo al sangue, ecc… cioè alimentandoci alla mensa in Cristo o ad una mensa senza Speranza, Vita e Verità.

Noi siamo ciò di cui ci nutriamo. Se il nostro banchettare è insano, noi siamo causa dei nostri problemi di colesterolo, di trigliceridi e di glicemia, con tutte le conseguenze affini. Certo alcune volte è il nostro corpo che male reagisce al cibo o il cibo male reagisce con il corpo.

se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita

La salute del corpo è altro rispetto alla salute dell’anima, esiste una linfa vitale per vivere un vita in pienezza.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Come nutro la vita di grazia che il Signore mi invita a vivere?

Come nutro la vita nuova che il Signore ha inaugurato con la sua Pasqua?

Come nutro la vita eterna che il Signore mi ha donato con la sua Pasqua?

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui

Come noi sprechiamo tanto cibo per il corpo, così noi sprechiamo tanto cibo per l’anima.

La tanta Eucarestia ricevuta, la tanta Parola di Dio ascoltata e letta è spesso uno scarto e non un nutrimento.

Rimaniamo in Gesù affinché egli sia in noi!

Oggi 16 agosto la Chiesa ci propone un “nutrizionista” del XIII secolo: Rocco di Montpellier.

Nutrito alla vera fede nella sua casa; nutrito dal pane della provvidenza durante il suo pellegrinare per l’Europa; nutrito dal pane del miracolo durante la sua malattia; fu nutrimento di compassione e di carità nel suo essere uomo tra gli uomini, malato tra i malati, segno del Regno di Dio tra gli uomini.

Concludo con un pensiero

"Pensiamo a quel ritratto di Gesù raffigurato nel Duomo di Monreale ... ciascuno di noi è come una tessera di questo grande mosaico. Quindi tutti quanti dobbiamo capire qual è il nostro posto e aiutare gli altri a capire qual è il proprio, perché si formi l'unico volto del Cristo." Beato Giuseppe Puglisi

Amen.

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